Le nuove tecnologie, come vi avevamo raccontato anche in questo articolo, possono essere un’arma in più per contrastare lo spreco alimentare e, in diversi casi, impedire alle famiglie di scivolare verso situazioni di indigenza sempre più frequenti a causa della crisi. E’ in quest’ottica che le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta hanno scelto di sviluppare una app per aiutare i cittadini coi propri consumi alimentari, fornendo uno strumento utile a conoscere meglio il cibo, le modalità di conservazione più adeguate, gli utilizzi (e ri-utilizzi) degli alimenti.
Nel 2013 l’Osservatorio Waste Watcher, attraverso un sondaggio che ha coinvolto circa 2.000 persone, ipotizzava che ogni settimana le famiglie italiane sprecassero mediamente 213 grammi di cibo, per un valore di 7.06 euro. Questo significa che, ipoteticamente, il solo spreco domestico in Italia vale annualmente 8.7 miliardi di euro, circa lo 0,5% del Pil. Secondo la ricerca, nella maggior parte dei casi il cibo veniva buttato perché ammuffito (39% delle risposte), o scaduto (32%): gran parte dello spreco domestico, dunque, è presumibilmente legato ad errate modalità di conservazione, scarsa conoscenza del cibo o scelte di acquisto sbagliate.
UBO, questo il nome della app (Acronimo di Una Buona Occasione, titolo del progetto di contrasto alla povertà alimentare della Regione Piemonte) si concentra proprio su questi aspetti, offrendo una strumento che lavora anzitutto sulla dimensione culturale ed educativa. Attualmente disponibile per dispositivi Ios e Android, l’applicazione è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte e racchiude una grande quantità di informazioni su prodotti e alimenti – circa 500 – che possono essere acquistati al supermercato. L’app spiega agli utenti il miglior luogo in cui possono essere conservati i cibi, la loro storia, il tempo di conservazione e i possibili utilizzi grazie a ricette “costruibili” a partire dagli ingredienti che si hanno in frigo.
Riferimenti
Il sito di Una Buona Occasione
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