Sullo spreco alimentare l’Italia fa scuola. Nel 2021 ogni cittadino ha sprecato poco più di mezzo chilo di cibo alla settimana, per un totale di 27,5 Kg a testa in un anno. Quasi il 12% in meno (3,6 Kg) rispetto al 2020. Il dato migliore tra 8 Paesi presi in esame dall’osservatorio internazionale Waste Watcher, promosso dalla campagna Spreco zero di Last Minute Market.
Questo risultato, spiega Chiara Daina su Buone Notizie del Corriere della Sera, può essere ricondotto all’effetto combinato dell’isolamento in casa a causa della pandemia e ad una maggiore sensibilità verso la sostenibilità ambientale. Un passo nella direzione giusta di cui peraltro abbiamo estremamente bisogno visto che lo spreco alimentare vale quasi 10 miliardi nel nostro Paese (6,4 quello domestico, 3,2 quello industriale).
Waste Watcher definisce una serie di comportamenti che possono essere utili in questo senso, prevenendo e riducendo lo spreco alimentare. Tra questi: lista della spesa prima di andare al negozio o addirittura definire un menù per la settimana a venire; controllare periodicamente le scorte di cibo prima di ricomprarne; non cucinare cibo in eccesso; verificare la commestibilità del cibo scaduto prima di buttarlo; congelare gli alimenti. Secondo Waste Watcher, inoltre, per l’85% degli italiani il cibo ritirato dalla vendita dovrebbe essere donato alle persone bisognose.