Nel 2015 Parma è stata riconosciuta Città Creativa per la Gastronomia Unesco ed è entrata a far parte del Creative Cities Network, programma che riunisce 116 città di 54 diversi Paesi che si distinguono per la loro eccellenza in un particolare ambito della cultura umana. Per dare valore a questo riconoscimento e sfruttarne appieno il potenziale, il Comune di Parma ha ritenuto importante affiancare alla dimensione culturale – che riguarda attività inerenti, ad esempio, la promozione della tradizione gastronomica, della cultura alimentare e del turismo – una dimensione sociale. Questa è infatti considerata come una leva fondamentale per ricostruire i legami sociali, promuovere il diritto al cibo, sostenere chi è in difficoltà e ridurre gli sprechi sul territorio cittadino.
Parma Social Food e l’eredità di Expo
In quest’ottica è stato pensato il progetto “Parma Social Food. Tra povertà e spreco alimentare: verso una Food Policy per la Città Creativa della Gastronomia Unesco”. Attraverso il coinvolgimento dei principali attori sociali attivi sul territorio parmense, il progetto intende gettare le basi su cui costruire parte della Food Policy cittadina, ovvero l’insieme di misure e provvedimenti che dovranno indirizzare e armonizzare le politiche di produzione, trasformazione, distribuzione, acquisto, consumo e smaltimento del cibo a Parma.
Parma Social Food in questo senso intende raccogliere l’importante eredità lasciata da Expo Milano 2015 e concentrarsi su due aspetti che sono stati centrali nel corso dell’esposizione universale: povertà e spreco alimentare. Grazie al supporto scientifico del Laboratorio Percorsi di secondo welfare e della Cooperativa Pares tali temi, ritenuti fondamentali per lo sviluppo di politiche coerenti ai bisogni sociali della città, saranno affrontati e approfonditi nel corso di un percorso che si snoderà lungo il 2017. L’intento è quello di diffondere conoscenze utili a comprendere la dimensione di questi fenomeni e creare sinergie tra i vari attori del sistema alimentare – produttori, associazioni, consumatori, enti locali – per attuare una visione di lungo termine che caratterizzi l’approccio della città di Parma verso queste problematiche.
Ricercazione e laboratori protattivi: un percorso che parte "dal basso"
Il progetto è stato ufficialmente presentato nel corso del convegno “La nuova legge contro lo spreco alimentare e farmaceutico: opportunità concrete per il territorio e per le aziende” che si è svolto a Parma il 20 febbraio. Dal palco dell’evento Chiara Lodi Rizzini, ricercatrice di Percorsi di secondo welfare che coordinerà il progetto, ha spiegato le fasi di Parma Social Food.
La prima fase, che si svolgerà indicativamente nei mesi di marzo e aprile, si configura come un lavoro di ricercazione finalizzato a inquadrare i temi della povertà e dello spreco alimentare e quantificarne la diffusione sul territorio di Parma. L’obiettivo è quello di individuare – attraverso l’analisi di dati già disponibili e tramite dialoghi con attori privilegiati del territorio – le necessità e le risorse potenzialmente disponibili per contrastare tali fenomeni e sviluppare contenuti comuni per affrontarli. A questo scopo sarà chieste a diverse organizzazioni cittadine che da prospettive differenti si occupano di alimentazione di rispondere ad una breve intervista. Questa sarà finalizzata a conoscere le prospettive della società civile parmigiana sui temi della povertà e dello spreco alimentare, le eventuali attività già in corso o potenzialmente attuabili, gli strumenti che potrebbero essere utili per facilitare le azioni che vengono “dal basso”.
I risultati che emergeranno dalla fase di ricercazione saranno raccolti costituiranno la base di conoscenza della seconda fase, che consisterà in un percorso laboratoriale proattivo che coinvolgerà quegli attori che, a diverso titolo, possono contribuire a sviluppare azioni contro spreco e povertà alimentare sul territorio di Parma. Gli obiettivi dei laboratori è di favorire l’autoapprendimento e individuare soluzioni condivise praticabili che potranno diventare parte della futura Food Policy di Parma. La fase laboratoriale, che si svolgerà indicativamente tra maggio e luglio, si comporrà di momenti di formazione-intervento sui temi emersi durante la prima fase, e quindi definiti “dal basso”, in modo da affrontare questioni ritenute realmente prioritarie.
Al fine di sviluppare risposte condivise che possano risultare realmente impattanti sulla dimensione cittadina nel suo complesso, il percorso si svilupperà secondo un approccio multistakeholder, ovvero attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori locali utili per costruire risposte adeguate alla questione individuata. Ciascun laboratorio sarà composto da una parte informativa, nell’ambito della quale verranno presentati e condivisi i risultati della ricercazione e si metterà a fuoco la questione oggetto del laboratorio, e da una parte di lavoro collettivo e operativo, nell’ambito della quale si prefigureranno soluzioni condivise e piste di lavoro per produrre soluzioni concrete, applicabili e durature. Ogni laboratorio avrà come esito la produzione di un breve documento, delle sorta di linee guida, che delineerà una pista di lavoro condivisa da tutti i partecipanti per gestire la tematica affrontata.
Alla fine di questo percorso sarà presentato un rapporto di ricerca che raccoglierà quanto emerso nel corso della fase di ricercazione e della fase laboratoriale, e che costituirà un patrimonio di conoscenze utile costruire la futura Food Policy di Parma.
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La tua organizzazione è attiva nel settore di produzione, trasformazione, distribuzione, acquisto, consumo, recupero o smaltimento del cibo? Conosci iniziative, progetti o idee che possono contribuire a contrastare la povertà e/o lo spreco alimentare a livello cittadino? Hai proposte per valorizzare la dimensione sociale del cibo? Se la risposta è sì allora il tuo punto di vista può essere prezioso per la realizzazione di Parma Social Food. Se vuoi partecipare alla ricerca scrivi a parmasocialfood@secondowelfare.it.