Degli efficaci sistemi di reddito minimo sono “la spina dorsale di un’Europa veramente sociale”. E, per questo, andrebbero approvati in tutti gli stati UE e sostenuti dalle istituzioni comunitarie. A maggior ragione nell’attuale situazione economica. È la posizione dell’European Anti-Poverty Network, l’EAPN che proprio al reddito minimo dedica la sua conferenza annuale 2022 del 28 giugno.
“Circa 91 milioni di persone in Europa – più di 1 su 5! – sono a rischio di povertà o esclusione sociale. Le crisi che l’Europa ha attraversato negli ultimi anni, come la pandemia, la crisi energetica e ora l’inflazione dovuta all’invasione russa dell’Ucraina, hanno colpito duramente, ancora più del resto della popolazione, le persone in povertà”, spiega l’organizzazione. “L’aumento dei prezzi dei generi alimentari, degli alloggi, dei servizi e del costo generale della vita sta minacciando la dignità di milioni di europei. È più che mai necessaria un’Europa sociale forte che fornisca soluzioni per affrontare le cause strutturali e a lungo termine di questi problemi. In questo contesto, dei sistemi di reddito minimo ben progettati ed efficaci svolgono un ruolo fondamentale per fornire protezione del reddito e un percorso di uscita dalla povertà alle persone più bisognose nelle nostre società”.
Il convegno di EAPN arriva nel bel mezzo del processo che la Commissione Europea ha avviato lo scorso marzo per arrivare a una raccomandazione del Consiglio in materia di reddito minimo. L’iniziativa, spiega l’esecutivo UE, “mira a sostenere le politiche degli Stati membri per alleviare la povertà e prevenire l’esclusione sociale”. Il provvedimento, che non è vincolante, è “in linea con il principio 14 del Pilastro europeo dei diritti sociali, che afferma che chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un reddito minimo adeguato che garantisca una vita dignitosa e l’accesso a beni e servizi adeguati. Per coloro che possono lavorare, le prestazioni di reddito minimo dovrebbero essere combinate con incentivi per la (ri)integrazione nel mercato del lavoro”.
Lo scorso aprile si è chiuso l’invito a presentare contributi che la Commissione ha rivolto a cittadini, accademici, organizzazioni non governative, prima di fare la sua proposta. Tra i 75 contributi arrivati, vi è anche quello del ricercatore dell’Università degli studi di Milano Matteo Jessoula. Basandosi sui risultati del progetto Horizon 2020 EUROSHIP – Closing Gaps in Social Citizenship, Jessoula raccomanda che gli schemi di reddito minimo devono essere adeguati, accessibili e abilitanti.
Anche EAPN ha formulato delle proposte, che verranno presentate il 28 giugno. Le anticipazioni dicono che il network sottolineare che “affinché la Raccomandazione dia risultati per le persone in condizioni di povertà, essa deve includere sistemi di monitoraggio chiari e dettagliati per l’attuazione dei sistemi di reddito minimo”. La conferenza annuale di EAPN potrà essere seguita online dalle 14.00, e seguirà questa agenda. È possibile registrarsi alla conferenza a questo link.