Emanuele Ranci Ortigosa, Presidente emerito e direttore scientifico dell’IRS, Presidente dell’ARS, direttore di Prospettive Sociali e Sanitarie e di Welforum, analizza i possibili risvolti legati al Reddito di cittadinanza e le possibili somiglianze e differenze con l’attuale Reddito di inclusione.
Secondo Ortigosa, la misura proposta dal Movimento 5 Stelle non appartiene infatti alla famiglia dei redditi di cittadinanza, che dovrebbero essere erogati a tutti senza alcuna condizione, ma invece a quella dei redditi minimi, la cui erogazione è sottoposta a varie condizioni, reddituali e di comportamento.
Proprio per questo Reddito di inclusione e Reddito di cittadinanza appartengono tutte e due alla famiglia dei redditi minimi europei, universalistici e selettivi, ma questo non significa che fra le due misure, la prima già in atto, l’altra ancora semplice proposta, non vi siano significative differenze. Esse riguardano l’individuazione dei beneficiari, i criteri di selezione (reddito e patrimonio, o solo reddito), la soglia di accesso e il livello di integrazione del reddito (povertà assoluta, rischio di povertà definito dall’UE, parte dell’una o dell’altra soglia, ecc.), le misure di sostegno e accompagnamento (progetto personalizzato, riferimento prioritario ai servizi sociali o ai centri per l’impiego, servizi da potenziare), l’ammontare molto differenziato della spesa prevista.
Reddito di inclusione e reddito di cittadinanza: benefici millantati, differenze, convergenze
Emanuele Ranci Ortigosa, Welforum.it, 16 maggio 2018