In un articolo uscito su Etica e Economia, Massimo Aprea analizza il fenomeno della povertà energetica, ovvero quella condizione per cui l’acquisto di un paniere di beni e servizi energetici essenziali comporta un impegno eccessivo di risorse rispetto al budget familiare. Si tratta di un tema di particolare interesse dato il progressivo aumento dei costi dell’energia e del gas a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina e delle conseguenti sanzioni economiche contro la Russia.
Proprio per questo l’autore dell’articolo si propone di stimare in che modo i rincari dell’energia andranno ad impattare sulle fasce di popolazione più povera. Prendendo in considerazione le famiglie contemporaneamente beneficiarie del RdC e in povertà energetica, Aprea ipotizza che se le spese energetiche assorbivano poco più del 16% del RdC nel 2020, in presenza di rincari record come quelli ipotizzati per il 2022 la percentuale potrebbe salire al 25%. Nel prossimo futuro i rincari porranno un serio problema di incidenza della povertà energetica, oltre che un progressivo aggravamento delle forme di deprivazione materiale.
Anche se il recente azzeramento degli oneri di sistema (Decreto Legge 130/2021) ha ridotto l’impatto dell’aumento dei costi dell’energia, conclude Aprea, sembra opportuno concepire e predisporre una strategia di più ampio respiro.