La “povertà energetica” è la condizione in cui si è impossibilitati sia ad accedere a servizi energetici di base, sia ad un sistema di riscaldamento e raffreddamento soddisfacenti. L’Osservatorio europeo sulla povertà energetica ha stimato che nei Paesi dell’Unione Europea circa 50 milioni di famiglie siano attualmente in povertà energetica, di cui più di 2,3 milioni in Italia. L’Osservatorio Italiano sul fenomeno ha ha svolto un’analisi da cui emerge che le regioni più interessate sarebbero quelle del Sud Italia, in particolare Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia.
Le famiglie che vivono in tali condizioni sono sempre di più a causa dell’aumento dei prezzi di elettricità e gas ma anche dell’impoverimento dovuto alla crisi conseguente alla pandemia. E non si prospetta un cambio di rotta in tempi brevi. Le politiche di transizione energetica che dovrebbero favorire l’utilizzo di fonti meno inquinanti, infatti, porteranno verosimilmente a un ulteriore aumento dei prezzi.
Si tratta di un campo in cui bisogna agire, quindi, con intelligenza. Anche attraverso leve specifiche. Molti dei sostegni per i miglioramente energetici che sono stati introdotti lo scorso anno nel nostro Paese, ad esempio, possono favorire interventi di bassa intensità sia nelle abitazioni private che nelle case popolari. Queste operazioni, congiuntamente ad azioni di informazione sui comportamenti necessari da seguire per abbassare il proprio consumo energetico, potrebbero essere un primo passo per alleviare il fenomeno della povertà energetica.
La povertà energetica in Italia
Il Post, 8 aprile 2021