Quasi 1,4 milioni di minori in Italia vive in condizioni di povertà assoluta, il 14,2% del totale degli under 18 che vivono nel nostro Paese. Questa situazione influenza tutte le dimensioni della vita dei bambini e degli adolescenti, ma è evidente in particolare nel percorso educativo verso l’età adulta e l’autonomia, che spesso ne determina negativamente le prospettive future.
Al contempo, l’andamento dell’occupazione femminile degli ultimi anni indica un aggravamento degli stereotipi di genere che in Italia, appunto, si manifestano sin dall’infanzia e che sono causa del ritardo con il quale le donne, rispetto agli uomini, scelgono ad esempio le discipline scientifiche e tecnologiche (le cosiddette materie STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematics).
Per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle ragazze e alle giovani donne di far fiorire i propri talenti sia nei percorsi scolastici che in quelli lavorativi, ponendo anche un’attenzione particolare alla conciliazione del percorso professionale con la maternità, e in linea con le priorità sulla parità di genere individuate dal Piano europeo di Ripresa e Resilienza, Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità, Yolk e Intesa Sanpaolo, hanno unito forze e competenze dando il via a un’iniziativa pilota che prenderà avvio nei prossimi mesi e che avrà la durata di due anni.
Si tratta di Futura progetto che intende contrastare le tantissime situazioni di povertà educativa femminile, il fallimento formativo, l’abbandono scolastico, ma anche il sempre maggior diffondersi tra i giovani della condizione di Neet (né studio, né lavoro), dove la percentuale di giovani donne tra i 15 e i 29 anni (25%) è più ampia rispetto a quella dei coetanei maschi (21,2%).
Futura sarà seguito da un comitato di esperti e grazie a un pool di imprese che si impegneranno in alcuni territori del Paese caratterizzati da particolare svantaggio socio-economico. L’obiettivo è quello di sviluppare alleanze territoriali specifiche nelle aree di intervento, attivando tavoli di lavoro permanenti che coinvolgano la comunità educante (servizi pubblici, scuole, enti locali e Terzo Settore) per condividere le buone pratiche e promuovere, con le amministrazioni locali e nazionali, una rete di servizi e di opportunità integrative specificamente rivolte a promuovere i talenti di bambine, ragazze e giovani donne in condizioni di svantaggio.