A distanza di circa due mesi dall’inizio del lockdown, le conseguenze sociali dell’emergenza Covid-19 sembrano chiare: nel nostro Paese si registra un aumento della povertà a cui la rete delle Caritas diocesane sta tentando di dare una risposta, assieme alle tante altre realtà del Terzo Settore attive sul territorio nazionale. Chi era povero in passato si ritrova oggi inevitabilmente più deprivato, mentre chi si collocava appena al di sopra della soglia di povertà (le famiglie che l’Istat definisce “quasi povere” secondo i parametri di calcolo della povertà relativa) inizia a non disporre del necessario per vivere.
Caritas italiana, al fine di monitorare e mappare le fragilità e i bisogni dei territori in questa fase inedita ed emergenziale, dal 9 al 24 aprile ha realizzato una rilevazione nazionale che ha coinvolto le Caritas diocesane sparse su tutto il territorio nazionale, da sempre a contatto con i più poveri e vulnerabili. I dati che emergono da questa prima indagine (a cui ne seguirà un’altra nel mese di giugno) sono molto preoccupanti, se si pensa che in queste settimane di crisi sanitaria e di blocco delle attività, “i nuovi poveri” incontrati sui territori sono stati oltre 38.500; un dato sicuramente sottostimato in termini complessivi, visto che riferito a circa la metà delle Caritas diocesane presenti in Italia (esattamente 101 su 218).
Dai mesi di pre-emergenza ad oggi si è registrato un aumento del 105% delle nuove povertà, che si sommano a quelle già note, e in alcuni casi croniche, conosciute da tempo. Questo trend appare ancor più grave se si pensa che avviene dopo anni di calo ininterrotto dei nuovi accessi registrato a partire dal 2016 (cfr. Rapporti Caritas Italiana su povertà ed esclusione sociale, www.caritas.it).
Emergenza Coronavirus, più che raddoppiato il numero dei ‘nuovi poveri’: i dati del monitoraggio Caritas italiana
Federica De Lauso, WelForum.it, 27 maggio 2020