La ripresa c’è e in molti la considerano ormai stabile. Il Pil è salito oltre le attese del governo. E’ in crescita la fiducia di consumatori e imprenditori, tornata ai livelli di dieci anni fa. Tutto bene? No, perché a parte la disoccupazione giovanile cui ormai ci stiamo abituando come fosse il male del secolo, sale anche il disagio sociale. A luglio l’indice che lo misura, il Misery Index di Confcommercio, si è attestato su un valore stimato di 18,4 punti, in aumento di 3 decimi di punto rispetto a giugno, mese in cui si è registrato il valore più basso dall’aprile 2016. L’andamento è la sintesi della stabilità dei prezzi dei beni e servizi più acquistati a luglio e di un aumento, due decimi di punto, della disoccupazione estesa.
Un miglioramento rispetto all’inizio dell’anno c’è stato ma, spiega Confcommercio: la presenza di un’area del disagio sociale ancora molto ampia, rappresenta uno degli elementi che porta a valutare con una certa prudenza il quadro congiunturale. I molti elementi positivi emersi nei periodi più recenti potrebbero, infatti, subire un’attenuazione in assenza di dinamiche occupazionali più sostenute rispetto alle attuali". E’ la stessa domanda che si fanno un po’ tutti. I più scettici sostengono che bisogna ancora attendere per definire stabile la ripresa, mentre c’è chi già vede nella crescita del Pil e nella crescente fiducia degli imprenditori, alcuni dei quali pronti a fare assunzioni nei prossimi mesi, che ormai ci stiamo avviando verso una ripresa duratura.
Confcommercio, a luglio è aumentato l’indice del disagio sociale
Barbara Ardù, La Repubblica, 5 settembre 2017