Prima della crisi i più colpiti dalla povertà erano gli over65: erano poveri assoluti il 4,5% di essi e la percentuale è rimasta più o meno tale. Oggi invece la situazione è ribaltata: gli over65 sono la fascia meno colpita dalla povertà. A guidare la classifica ci sono i minorenni, balzati al 12%. Inoltre nel 2005 la forbice tra la fascia d’età più povera e quella meno povera (quella tra 35 e 64 anni) era inferiore ai 2 punti percentuali, come dire che la povertà era qualcosa che riguardava trasversalmente e in maniera omogenea un po’ tutte le età mentre oggi l’incidenza della povertà sulle diverse fasce d’età ha valori radicalmente diversi.
Oggi non si può non vedere che bambini e adolescenti sono quelli più poveri. I dati sono contenuti nel dossier “La crescita della povertà tra i minori”, promosso dall’Osservatorio sulla povertà educativa minorile e presentato oggi. L’Osservatorio è curato in collaborazione da Con i bambini – impresa sociale e Fondazione Openpolis.
Aumenta il gap fra le generazioni: i più poveri sono i bambini
Vita, 13 novembre 2018