A distanza di pochi giorni l’una dall’altra, Confindustria e Cgil sono entrate ufficialmente nel dibattito elettorale presentando le loro «agende» su crescita e occupazione. Si tratta di una buona notizia, per almeno due ragioni. Innanzitutto perché con questo gesto le parti sociali danno un segnale di serietà e concretezza proprio nel momento di massima fibrillazione della campagna elettorale. In secondo luogo perché i due documenti contengono proposte dettagliate, con tanto di cifre su impieghi e risorse. È forse la prima volta che le due principali organizzazioni del mondo del lavoro si confrontano condividendo una cornice di pragmatismo metodologico e di rispetto dei vincoli di bilancio.
Non è facile dire crescita
Maurizio Ferrera, Corriere della Sera, 26 gennaio 2013