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Si è tenuto lo scorso 7 giugno, in occasione del Festival dello sviluppo sostenibile 2018 promosso da Asvis (l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile), l’evento di Cisl Lombardia dal titolo “Life in balance. Nuovo paradigma per le politiche di conciliazione”. Il convegno è stato occasione di approfondimento e confronto tra istituzioni, associazioni e rappresentanze del mondo del lavoro sul tema dell’armonizzazione tra impegni di vita, cura e lavoro, e ha permesso al sindacato di avanzare alcune proposte su questo importante fronte.


I lavori della giornata 

Dai contributi di tutti i partecipanti al convegno è emerso anzitutto la necessità di favorire maggiormente la conciliazione famiglia-lavoro. Questa, infatti, è stata individuata come una strada fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone e dei lavoratori in un momento storico segnato da grandi cambiamenti.

Durante la mattina si è svolto un interessante intervento della professoressa Alessandra Smerilli, Docente Economia politica ed elementi di statistica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione “Auxilium” di Roma, che ha parlato della necessità di una nuova alleanza tra mercato, lavoro e famiglia che valorizzi il ruolo di quest’ultima come risorsa strategica.

Quanto emerso nel corso dell’intervento è stato ripreso in una tavola rotonda molto partecipata, durante la quale si sono confrontati: Silvia Piani, Assessore alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità Regione Lombardia; Virginio Brivio, Presidente Anci Lombardia e Sindaco di Lecco; Mauro Gattinoni, Direttore Confapindustria Lombardia; Valeria Negrini, Presidente Alleanza Cooperative Italiane Welfare Lombardia; don Edoardo Algeri, Presidente Felceaf. I lavori sono poi proseguiti con l’intervento di Cinzia Sechi, Policy Advisor Etuc – CES sulla direttiva europea in materia di work life balance, e di Ugo Duci, segretario generale della CISL Lombardia, che ha concluso i lavori.

Di seguito vi segnaliamo in particolare i principali passaggi dell’intervento di Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia con delega ai temi della Conciliazione e pari opportunità, che ha presentato una analisi di contesto e avanzato una serie di proposte per affrontare il tema della conciliazione vita-lavoro.


Le proposte di Cisl Lombardia

Gilardoni ha innazitutto sottolineato come occorra superare l’idea che esista un conflitto tra due sfere – concetto sottolineato proprio dall’uso della parola “conciliazione” – cominciando a cercare i punti di sinergia ed equilibrio. Il tema, infatti, è fortemente legato ai crescenti oneri di cura verso figli e anziani che le famiglie si trovano a dover fronteggiare e che si esprimono in un nuovo bisogno legato a tutela della salute, assistenza, tutela nelle condizioni di vecchiaia e rispetto al quale i tradizionali sistemi di protezione non sono in grado di dare risposta.

Dai dati dell’Istituto di Ricerca Sociale risulta che in Lombardia sono 800 mila gli ultra cinquantenni che aiutano altri famigliari regolarmente nell’attività di svolgimento delle funzioni domestiche, di cui oltre il 65% è donna. In relazione al tema della cura come carico principalmente femminile, emerge l’emergenza occupazionale delle donne, basti pensare che Il 30% delle madri che hanno un lavoro lo interrompe alla nascita del figlio (Rapporto Asvis 2017) e che in Lombardia, regione che vanta le migliori condizioni occupazionali del Paese, nel secondo trimestre 2017, a fronte di un tasso di occupazione maschile del 75%, si è registrato un tasso femminile di occupazione del 60%, 15 punti di differenza (Dati Istat).

Questo quadro richiede con urgenza interventi innovativi di sostegno, tutela e promozione del lavoro e della famiglia. Nella attuale fase di timida ripresa economica, l’investimento in politiche di conciliazione può essere una leva strategica per ridurre il gender gap occupazionale tra uomini e donne, per contrastare il rischio di vulnerabilità economica delle famiglie, per favorire il rafforzamento e la qualificazione dei servizi alle famiglie. Con queste premesse Cisl Lombardia ha avanzato le seguenti proposte:

  • In ambito di welfare aziendale favorire, attraverso la contrattazione, l’accesso a misure di defiscalizzazione e agevolazioni contributive a sostegno delle famiglie (cura dei bambini e sostegno alla non autosufficienza), in un’ottica di innovazione organizzativa.
  • Consolidare, anche attraverso un tavolo di confronto regionale, il modello partecipato delle reti territoriali di conciliazione nella logica di valorizzare e favorire l’aggregazione della domanda, ma anche l’offerta dei servizi. Si sottolinea inoltre la necessità di attuare una valutazione di impatto delle iniziative implementate fino ad oggi al fine di mettere a sistema le esperienze virtuose.
  • Attuare un rafforzamento dei servizi per la famiglia e dei servizi per l’infanzia (0-6 anni) in particolare per i periodi di chiusura delle scuole (durante i ponti o nei mesi estivi). Riguardo alla misura nidi gratis in Lombardia Cisl propone di ampliarne l’accesso alle famiglie con Isee oltre la soglia dei 20 mila euro, assicurando forme agevolate pur introducendo modalità di compartecipazione alla spesa in base alle condizioni economiche e patrimoniali. È inoltre fondamentale sostenere le famiglie anche attraverso l’attuazione sperimentale del fattore famiglia.
  • Sostenere l’attuazione della direttiva europea sul Work Life Balance, presentata nell’ambito del pacchetto del pilastro sociale “Documento di riflessione sulla dimensione sociale europea”. Ciò che la direttiva, una volta approvata, potrebbe portare a lungo termine è sicuramente un nuovo approccio all’organizzazione del lavoro e uno spostamento nella percezione dei ruoli di genere in relazione alle attività di cura. In collaborazione con le organizzazioni sindacali di Spagna, Germania, Romania, Bulgaria, con il sostegno della CES e della Cisl nazionale, Cisl Lombardia ha presentato un progetto che ha l’obiettivo di sostenere e implementare la direttiva europea attraverso una condivisione di buone prassi di esperienze di contrattazione in tema di work-life balance e la creazione di un network di sindacalisti esperti del tema.