Rifare il punto sulle filiere nei servizi di cura alle persone. Questo il mandato di esplorazione affidato ad un gruppo di 30 cooperatori e cooperatrici che hanno partecipato al laboratorio di co-progettazione “Ripensare la filiera integrata dei servizi rivolti alle persone in condizione di non autosufficienza”, realizzato da Legacoopsociali nell’ambito del Progetto SEnt – Social Enterprise. L’obiettivo è stato – ed è – quello di promuovere un confronto allargato per immaginare ipotesi di evoluzione dei servizi socio-sanitari rivolti alle persone in condizione di non autosufficienza, con disabilità e anziane, che rispondano all’evoluzione dei bisogni sociali nel nostro Paese.
La sfida è quella di iniziare a comporre soluzioni integrate di assistenza e sostegno che comprendano interventi domiciliari e residenziali e che, parallelamente alla cura, incoraggino percorsi di inclusione e autodeterminazione valorizzando la partecipazione attiva delle persone e dei contesti locali. Il traguardo è riuscire a tradurre in operatività di sistema un approccio culturale largamente diffuso nei dibattiti sul tema: la persona al centro della progettazione e dell’azione dei servizi, passando dalla logica della prestazione alla costruzione condivisa di un progetto di vita autonoma e indipendente.
La recente esperienza del lockdown all’interno del contesto pandemico, nella sua drammaticità ancora in corso, ha messo a fuoco due elementi. Da un lato ha squarciato il velo del “non si può fare”. L’emergenza non ha impedito, ad esempio, a tante cooperative sociali di sperimentare, ripensarsi, trovare soluzioni in tempi molto serrati per non abbandonare le persone nell’isolamento. Il lockdown ha dimostrato come è possibile continuare a garantire assistenza in un’ottica di processo di servizio che supera i vincoli della prestazione. Tuttavia, sono esplose delle contraddizioni difficili da superare che contribuiscono ad allontanare ancora oggi la via d’uscita dell’emergenza: le sconnessioni tra sociale e sanitario, fra ospedale e territorio, fra esigenze organizzative ed esigenze dei cittadini, la frammentarietà della rete e dell’offerta di servizi che, se presenti, sono spesso impostati secondo una logicacollocatoria più che una logica di percorso organico.
Nell’ottica di un cammino di ripresa e resilienza, c’è tanto su cui poter lavorare e provare ad incidere.
Per questo Legacoopsociali ha avviato uno spazio di riflessione e di lavoro per proporre una nuova ricomposizione degli elementi sconnessi che, partendo dall’ascolto e dalla legittimazione delle esigenze di tutti i giocatori in campo, possa fornire delle proposte operative che tengano insieme una visione di sistema che guarda la mappa dall’alto e un’attenzione alla soggettività, alle esigenze dei professionisti, delle famiglie, delle comunità, delle persone.
Il confronto attivo con i cooperatori e le cooperatrici ha trovato sintesi nel Working Paper "Ripensare la filiera integrata dei servizi di cura alla persona. Riflessioni, strumenti, proposte" – pubblicato nella Collana 2WEL – che riassume delle proposte aperte sulle quali continuare a ragionare, e che mette a disposizione un canvas, uno strumento operativo e partecipativo, che può aiutare gruppi di lavoro a coinvolgere e animare confronto ed elaborazione di idee, sollecitare spunti e nuove proposte da considerare.
Il prossimo 4 marzo, dalle 15.00 alle 17.30, Legacoopsociali presenterà questo working paper nell’ambito della iniziativa pubblica “Missione salute”. Tra gli altri, interverranno al dibattito: Enrica Amaturo, professoressa di sociologia Università di Napoli Federico II, Pietro Barbieri, vicepresidente Gruppo 3 Comitato Economico Sociale Europeo e Fabrizio Starace, presidente della Società Epidemiologia Psichiatrica e membro del Consiglio Superiore di Sanità.
A questa iniziativa, seguirà l’organizzazione di due workshop operativi che vedranno una sperimentazione dello strumento del “Canvas per costruire filiere integrate nei servizi di cura alla persona” applicata a due settori specialistici: disabilità e assistenza agli anziani. Gli approfondimenti realizzati nel corso degli appuntamenti precedenti verranno quindi condivisi nell’ambito di un’ulteriore iniziativa pubblica che coinvolgerà i referenti istituzionali competenti a livello nazionale e territoriale.