UGO è una giovane start-up a vocazione sociale nata nel 2015 a Milano che ha dato vita ad un servizio finalizzato ad assistere gli over 65, i malati e le persone non autosufficienti negli impegni quotidiani legati alla salute, al lavoro e al tempo libero. Grazie alla piattaforma tecnologica, UGO consente di mettere in contattato queste persone o i loro familiari con operatori che si mettono a disposizione per aiutarli a compiere delle piccole commissioni.
UGO, caregiver e accompagnatori "su richiesta"
Nello specifico UGO consente alle persone fragili – solitamente anziani, ma non solo – di chiedere il sostegno di un operatore per compiere delle piccole commissioni a prezzi contenuti. “La nostra piattaforma”, afferma Michela Conti, Co-Founder di UGO, “è stata realizzata ascoltando le esigenze dei cittadini e validata anche grazie a un progetto a quattro mani con FabriQ, incubatore di innovazione sociale del Comune di Milano. Siamo riusciti a ideare un’applicazione attraverso cui chiunque può prenotare un operatore – che abbiamo chiamato ‘UGO’, appunto – come supporto per diverse attività. Uno strumento a favore dell’invecchiamento attivo, con motivazione e inclusione sociale”.
“L’utilizzo della piattaforma è semplice: quando ho bisogno di un sostegno per fare delle commissioni – ad esempio per andare dal medico di famiglia, per andare alle poste, per fare la spesa o semplicemente per fare una passeggiata – posso prenotare un ‘UGO’ per un numero di ore prestabilito; il sistema automatico genera un preventivo senza impegno in cui è definita la spesa che dovrebbe essere sostenuta; di seguito è possibile accettare la proposta oppure declinarla e continuare la navigazione. Il pagamento avviene a consuntivo a fine servizio, sempre in linea con quanto realmente utilizzato”.
L’obiettivo è stato dunque quello di costruire un servizio che offrisse la presenza di una figura non specializzata ma formata e disponibile in qualsiasi momento per dare un aiuto a chi è solo e in difficoltà e affiancare la famiglia negli impegni di cura. “Gli operatori”, continua Michela Conti, “sono stati tutti selezionati da noi a seguito di specifici colloqui; inoltre tutti gli ‘UGO’ sono formati e hanno effettuato dei percorsi preparatori. Il loro periodo di attività su UGO, prevede formazioni periodiche su varie tematiche, strutturate da noi e insieme ai nostri partner. Il caregiver è una figura tradizionalmente confinata fra le mura domestica, un membro familiare. Ma il suo ruolo è importante e impegnativo, va valorizzato e sostenuto con gli strumenti idonei”.
La logica della piattaforma si basa sui meccanismi della gig economy: gli operatori non sono contrattualizzati ma offrono una prestazione autonoma tra privati; tra l’applicazione e gli ‘UGO’ non ci sono quindi dei vincoli reali – ad esempio rispetto al numero di ore di lavoro settimanale o in merito alla quantità di ferie e assenze – ma ogni UGO può liberamente accettare o meno di erogare ogni servizio disponibile in piattaforma, settandosi su una quantità di lavoro compatibile con le proprie esigenze e preferenze. “Il Team dialoga con gli operatori”, evidenzia Michela Conti. “Ci occupiamo di fornire gli strumenti per lavorare bene, come l’assistenza, le coperture assicurative necessarie e i percorsi di formazione su vari aspetti del lavoro degli operatori. I nostri ‘UGO’ guadagnano il 75% del costo totale del servizio: si tratta di una percentuale piuttosto alta che ad oggi non ha lasciato spazio a lamentale o insoddisfazioni”.
“Inoltre, gli operatori – che al momento sono circa 300 – sono spesso persone con famiglie a carico e difficoltà occupazionali: disoccupate o sottoccupate. In questo senso la nostra applicazione cerca di metterli nelle condizioni di reinserirsi nel mercato del lavoro”.
Nuove proposte per il sostegno alla popolazione anziana
La proposta dell’applicazione UGO ci sembra rappresenti un’esperienza molto interessante, soprattutto se letta in relazione al progetto di ricerca InnovaCare in cui il nostro Laboratorio è direttamente coinvolto.
Come abbiamo spesso sottolineato, il peso della popolazione anziana è destinato a crescere nel prossimo futuro. Le ultime previsioni dell’Istat indicano che nei prossimi 25-30 anni si registrerà un picco nel processo di invecchiamento e la quota di persone ultrasessantacinquenni raggiungerà il 34%. Anche per tale ragione la sfida dell’invecchiamento nel nostro Paese è fortemente legata a quella della non autosufficienza.
Un servizio come quello offerto da UGO rappresenta una soluzione interessante per il panorama italiano, che può contribuire anche a soddisfare una domanda di servizi alla persona e alla famiglia che fatica ancora a trovare risposte nel nostro Paese. L’idea di UGO di garantire la presenza di una figura “ibrida”, un mix tra un familiare e un operatore socio-assistenziale, costituisce di certo uno dei punti di forza di questo progetto. Attualmente però sono ancora in pochi a poter godere di questo servizio: l’applicazione è infatti attiva – almeno per il momento – esclusivamente a Milano, Roma, Torino, Genova e Lecce.
“La nostra intenzione”, conclude Michela Conti “è senz’altro quella di ampliare e potenziare la nostra offerta; per farlo abbiamo ancora bisogno di crescere. Con il 2020 abbiamo obiettivo di aprire 10 città e nel 2021 raggiungere la copertura nazionale. Nel breve termine invece l’obiettivo è quello di intensificare i nostri progetti B2B, cioè con le aziende. Da qualche tempo abbiamo infatti iniziato a lavorare direttamente con le imprese, offrendo dei servizi per i loro dipendenti; inoltre siamo entrati a far parte anche della rete di alcuni provider di welfare aziendale: la nostra proposta può quindi tranquillamente adattarsi a quelle che sono le necessità delle realtà produttive che vogliono implementare servizi di welfare per i propri collaboratori per supportarli concretamente nella difficile conciliazione fra vita privata e lavoro”.
Un sostegno per l’emergenza Coronavirus
Negli ultimi giorni, da quando l’emergenza Coronavirus ha progressivamente stravolto i nostri stili di vita, UGO ha scelto di fare la sua parte per sostenere le persone anziane, malate e fragili. In particolare, il servizio di UGO sarà erogato gratuitamente agli over 65, i pazienti con patologie croniche pregresse, le persone disabili e gli immunodepressi.
La squadra di operatori che assicurano il servizio gratuito è stata formata per adottare comportamenti in linea con le direttive sanitarie, utilizzano quindi mascherina e guanti e un’auto di volta in volta sanificata. Nel contatto con gli utenti, mantengono il metro di distanza previsto, evitano strette di mano e non erogano servizi in presenza di sintomi influenzali.
Maggiori informazioni circa queso servizio legato alla diffusione del Coronavirus sono disponibili a questa pagina.