Nel corso di questa pandemia particolare attenzione è stata dedicata alle case di cura che ospitano gli anziani. A tal proposito, Redattore Sociale e WelForum.it hanno deciso di analizzare quello che è successo quest’anno in alcune RSA. I due periodici hanno inoltre stilato una serie di proposte che esprimono esigenze, bisogni di cura e assistenza proprio per andare a modificare quei limiti e quei problemi già esistenti e che il Coronavirus ha portato in evidenza.
Un primo ordine di cambiamenti riguarda le risposte dirette all’emergenza. Alcune proposte in questa direzione sono mutuate dal documento sottoscritto da Agespi, Uneba e altre sigle intitolato “Richiesta urgenti interventi legislativi ministeriali e di sostegno economico”; il documento riporta una serie di interventi riguardanti l’impatto sulla tenuta economico gestionale delle strutture, la copertura assistenziale, la messa in campo di altre professionalità, la rimodulazione dell’organizzazione e degli spazi nelle strutture, la sanificazione e la gestione dei casi sospetti.
Altri interventi si dovrebbero invece concentrare in un’ottica di medio periodo, per affrontare nodi organizzativi e professionali che aiuterebbero concretamente le strutture. Diversi esperti come Pietro Landra, Maurizio Motta o ancora Cristiano Gori propongono modifiche strutturali per rendere il modello RSA più aperto, personalizzato e duttile. In questa stessa direzione sta lavorando anche la commissione per la riforma delle RSA, istituita il 24 settembre scorso presso il Ministero della Salute per mettere sul tavolo le criticità e i nodi da sciogliere all’interno di un modello che ha mostrato la sua debolezza e necessita di essere profondamente rivisto.
Cambiare le Rsa? Proposte diverse per un nuovo futuro
Chiara Ludovisi e Sergio Pasquinelli, Redattore Sociale e WelForum.it, 6 Novembre 2020