A giugno 2016 è stato approvato dal Consiglio Regionale della Lombardia il nuovo Testo di Riforma dell’edilizia popolare, con il titolo "Disciplina regionale dei servizi abitativi". Il nuovo modello viene proposto dalla giunta come la soluzione per risanare i quartieri dell’edilizia popolare, dare sostenibilità al sistema del welfare abitativo, arginare i processi di impoverimento del ceto medio, senza incidere sui bilanci regionali, grazie al coinvolgimento diretto del mercato e del Terzo Settore, secondo un orientamento di ridefinizione delle politiche sociali basato sulla convinzione che insieme, i diversi attori, pubblici e privati, possano concorrere al benessere collettivo.
Il nuovo sistema prevede la possibilità che a erogare i diversi servizi, attraverso un sistema di accreditamento, non sia più solo l’istituzione pubblica, ma anche soggetti privati, sul modello di quanto già succede nella sanità lombarda: operatori immobiliari, Terzo settore, cooperative.
L’obiettivo è quello di dar vita ad un modello regionale in grado di fornire risposte efficaci alla "moderna questione abitativa". In Lombardia, infatti, solo nel 2016 sono stati eseguiti 5.343 sfratti, di cui 244 nella sola città di Milano, dove ogni anno vengono assegnati poco più di 1.000 alloggi popolari mentre ne continuano a rimanere vuote 10.000, a fronte di 24.000 richieste di assegnazioni presentate ogni anno.
Il nuovo welfare abitativo lombardo. Opportunità per chi?
Veronica Pujia, Sbilanciamoci.info, 27 marzo 2018