Nel prossimo futuro le Regioni italiane dovranno affrontare sempre più sfide legate all’assistenza sanitaria e all’invecchiamento della popolazione. Per farlo, in un quadro socio-economico che rischia di peggiorare ulteriormente in futuro, saranno chiamate ad adottare diverse misure e strategie di lungo periodo.
Si tratta di una sfida non da poco, anche alla luce dei diversi livelli di prestazioni garantiti a livello regionale. La griglia di valutazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) mostra infatti come le prestazioni regionali in tre aree del settore sanitario (prevenzione, servizi sanitari territoriali e assistenza ospedaliera) procedano a velocità diverse. E, contrariamente alle aspettative, quello tra Nord e Sud non è l’unico divario esistente. I dati mostrano infatti l’esistenza di forti differenze anche tra le regioni del Nord-est, del Nord-ovest e del Centro Italia. In generale i numeri dei LEA descrivono un Sistema Sanitario Nazionale che procede a quattro velocità.
A dirlo sono Marco Betti, Celestina Valeria De Tommaso e Franca Maino nel loro recente articolo “Health Inequalities in Italy: Comparing Prevention, Community Health Services, and Hospital Assistance in Different Regions” pubblicato su Social Development Issues, rivista con referee dell’International Consortium for Social Development (ICSD).