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Governo e Regione Lombardia investiranno 111 milioni di euro con l’obiettivo di sperimentare nuove soluzioni abitative. È quanto annunciato nel corso del convegno “Abitare nel futuro: prospettive per le politiche abitative tra sviluppo urbano e inclusione sociale” svoltosi a Palazzo Lombardia. Una notizia importante per la regione, ma che apre anche scenari importanti per il resto del Paese. Come ha spiegato il il Viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini “Milano è l’inizio della riflessione, poi scenderemo in altre città italiane prima di consegnare una concreta proposta di piano per le città”.


L’housing come investimento

L’accordo di programma, che dovrà essere concluso entro marzo, coinvolgerà oltre a governo e regione altri soggetti da definire, tra cui potrebbero esserci Cassa depositi e prestiti e Fondazione Cariplo, da tempo attive sul fronte dell’housing sociale e delle politiche abitative. “L’housing sociale – ha ricordato il Presidente Giuseppe Guzzetti – è nato in Fondazione Cariplo 15 anni fa; abbiamo sperimentato e poi messo a punto un modello che funziona, poi condiviso con gli enti locali e addirittura a livello nazionale, come è nella mission della Fondazione. "Se oggi in Lombardia ci sono 2.000 alloggi per giovani coppie, famiglie, anziani e 900 posti letto per studenti universitari" ha detto Guzzetti " il merito è anche di quella intuizione che voleva provare a colmare un vuoto tra edilizia popolare pubblica ed edilizia privata, a cui spesso le famiglie non riescono ad accedere ai prezzi offerti dal mercato".

Fabrizio Sala, Assessore alla Casa e Vice presidente di Regione Lombardia, ha sottolineato che "in un settore in cui, da una parte, le risorse pubbliche non sono sufficienti a soddisfare i bisogni di alloggi che abbiamo e, dall’altra parte, cresce la domanda di case da parte del tessuto sociale che si sta impoverendo, siamo chiamati a individuare nuove soluzioni". Nuove soluzioni che possano evolvere il sistema dei Fondi immobiliari lombardi, attraverso i quali sono stati realizzati 5.000 alloggi in housing sociale e posti per studenti nelle residenze universitarie. Tra gli strumenti finanziari al vaglio anche le Sicaf, le società di investimento a capitale fisso, da poco introdotte nell’ordinamento giuridico.

Del resto anche il presidente della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, intervistato ieri dal Corriere, ha individuato il social housing come una delle aree in cui sperimentare progetti che vadano oltre la tradizionale attività filantropica, in direzione della finanza di impatto. “Quest’attività resta centrale per noi, ma accanto alla filantropia classica, possiamo partecipare allo sviluppo dei progetti assieme alle imprese. Nel social housing di solito il rendimento è un po’ inferiore a quello di mercato, ma possiamo incentivarlo se siamo presenti in questa fase. Raggiungiamo così due obiettivi per il territorio: uno sociale e l’altro di sviluppo economico”.

Nuovo approccio all’abitare

Sulla necessità di attuare soluzioni condivise tra pubblico e privato è intervenuto anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha ricordato come negli ultimi anni la città abbia subito grandi cambiamenti, ma oggi più una "grande richiesta per le case da 10.000 euro al metro quadro" ma piuttosto una richiesta di case, ad esempio, a canone calmierato. Nei prossimi anni Palazzo Marino cercherà un approccio già adottato dalle grandi capitali europee, dove il mercato sta cambiando pelle, grazie alle politiche di incentivi varate da diverse amministrazioni locali: "progetti tarati sul tipo di alloggi che servono davvero, e su un mercato di affitto residenziale a canoni calmierati".

Ma le sinergie non sono necessarie solo tra pubblico e privato, quanto anche tra aree di policy. "I settori – ha spiegato il vicepresidente Sala – non devono piu’ andare per comparti: non dobbiamo piu’ pensare alle Aler come ad aziende che semplicemente gestiscono gli immobili, non possiamo pensare che il settore ‘Casa’ non sia connesso con il settore ‘Welfare’ e con il ‘Sociale’, perche’ ogni manovra che intendiamo attuare deve avere come prospettiva il ‘grande welfare’ che va a rispondere ai bisogni della popolazione”.

Questo perché la domanda abitativa stessa è in continua trasformazione e pone oggi nuove sfide: "Le abitazioni del futuro in ambito sociale devono saper ricostruire il senso di comunità che esisteva nei vecchi cortili, dove ci si aiutava a vicenda. È finita l’epoca dei quartieri-ghetto ma bisogna invece realizzare dei comprensori con diverse categorie sociali e attività. Devono sorgere dei quartieri in cui finalmente si vive".

 

Riferimenti

Casa, F. Sala: accordo da 111 milioni è punto di partenza, individuiamo nuove soluzioni, Regioni.it

Sala: Adp Casa da 111 milioni in Giunta entro marzo, Regione Lombardia 

Un pacchetto da 111 milioni per case e affitti “solidali”, Elisabetta Soglio, Il Corriere della Sera, 25 gennaio 2017

Il social housing e i nuovi bisogni abitativi, Primo rapporto sul secondo welfare in Italia 2013