Da ormai un decennio, Regione Lombardia promuove un modello di governance pubblico privato che regola diverse iniziative di conciliazione vita lavoro sui propri territori e che negli anni è diventato un modello anche per altre Regioni italiane. Attraverso fondi regionali ripartiti tra le Ats (Agenzia di tuela della Salute), diverse Alleanze – costituite da soggetti pubblici, privati, non profit, associazioni datoriali e sindacati – sviluppano sul territorio progetti che hanno l’obiettivo di favorire la gestione dei tempi e gli oneri di cura delle persone.
Negli anni sono stati raggiunti numerosissimi beneficiari, nelle aziende private e sui territori, attraverso iniziative di welfare aziendale, flessibilità oraria, erogazione di servizi dopo scuola, campus estivi, iniziative a sostegno dell’autoimprenditorialità e molto altro. Come riportato nella D.G.R. 2398/2019, la programmazione 2017-2019, con un investimento di 9,5 milioni di euro (risorse regionali e del Fondo Sociale Europeo) a cui si aggiunge circa il 30% in termini di cofinanziamento dei partenariati, ha sinora consentito di raggiungere al 30 settembre 2019, oltre 17.200 destinatari finali degli interventi, oltre alle imprese e ai cittadini raggiunti da iniziative di comunicazione e sensibilizzazione.
Il piano territoriale attualmente in fase conclusiva (2017-2018 che proseguirà fino a gennaio 2020, a seguito di proroga) è stato il primo a seguito della riforma sanitaria che ha accorpato le ex Asl lombarde in Ats. È stato per certi versi un Piano sfidante perché ha visto per la prima volta territori tradizionalmente gestiti sotto aree di competenza diverse, riunirsi sotto un unico “cappello”, in alcuni casi portando con sé forte eterogeneità in termini di bisogni, tessuto sociale e imprenditoriale. Questo cambiamento significativo ha richiesto, in particolare ad alcune Ats (come quella di Città Metropolitana di Milano), di farsi collettore di territori estesi ed eterogenei gestendo le risorse con l’obiettivo primario di non polverizzarle in iniziative frammentate e di scarso impatto sui potenziali beneficiari.
Nel corso del Piano attuale, per la prima volta Regione Lombardia si è avvalsa di un supporto tecnico per la valutazione strategico-operativa degli interventi finanziati che ha permesso di individuare alcuni punti di miglioramento per la definizione delle linee guida che regolano il prossimo piano.
Il Piano Territoriale di Conciliazione 2020-2023
Nel mese di novembre 2019 Regione Lombardia ha approvato, con D.G.R. 2398/2019, le linee guida per la definizione del Piano Territoriale di Conciliazione 2020-2023 che, per la prima volta, avrà una durata triennale, invece che biennale, per consentire una più efficace azione progettuale e di messa a terra delle iniziative.
Regione Lombardia ha stanziato 3 milioni di euro, di cui 2,8 milioni alle Ats per la gestione dei piani dei rispettivi territori. Le spese relative agli interventi finanziati saranno ammissibili dal 1°giugno 2020 (così da consentire l’avvio dei progetti già dalla chiusura delle scuole, periodo notoriamente critico per le esigenze di conciliazione dei genitori lavoratori) al 31 maggio 2023. La D.G.R. permette inoltre, a discrezione delle singole Ats, l’ammissibilità delle spese relative alla programmazione in corso fino 31 maggio 2020 garantendo così tra un Piano e l’altro una continuità nell’erogazione di specifici servizi.
Le azioni finanziabili, che potranno essere destinate esclusivamente a beneficiari residenti in Lombardia, si differenziano nei due filoni del potenziamento dei servizi e del supporto del welfare aziendale e, in continuità col Piano precedente, comprendono: servizi di assistenza e supporto al caregiver familiare; servizi per la gestione del pre e post scuola e dei periodi di chiusura scolastica; servizi salvatempo; servizi di consulenza; servizi a sostegno dei lavoratori/collaboratori autonomi e dei liberi professionisti. I servizi possono essere realizzati direttamente dal partenariato ed offerti a titolo gratuito o con costo calmierato oppure sostenuti attraverso l’erogazione di voucher o rimborsi.
Nell’ambito dell’offerta di servizi per l’infanzia e l’adolescenza, i servizi potranno inoltre essere realizzati quale specializzazione/potenziamento di attività già esistenti sul territorio al fine di raggiungere determinati target di utenza (es. minori e adulti disabili, DSA/BES).
Novità del Piano 2020-2023 è la possibilità di implementare progetti in linea con le politiche per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città, in particolare:
- progetti finalizzati all’armonizzazione degli orari dei servizi pubblici e privati con gli orari di lavoro, anche in attuazione dell’articolo 9 della legge 53/2000 e successivi provvedimenti attuativi;
- progetti che contribuiscano ad un’ottimizzazione dei tempi al fine di un maggior uso dei mezzi pubblici (es. navette verso poli di interscambio);
- progetti che favoriscono l’accessibilità delle informazioni e l’ampliamento orario dei servizi della pubblica amministrazione, anche attraverso la semplificazione delle procedure e l’introduzione di servizi informatizzati e connessi in rete;
- progetti finalizzati alla promozione e costituzione di "banche del tempo", al fine di favorire un uso del tempo per fini di reciproca solidarietà e interesse.
Ogni Ats pubblicherà nei prossimi mesi gli Avvisi per la candidatura di progetti da parte di Alleanze che, novità del Piano 2020-2023, potranno avere come capofila non necessariamente un soggetto pubblico ma anche un soggetto del privato non profit.