Nelle ultime settimane molti enti pubblici hanno lanciato campagne di fundraising per trovare risorse aggiuntive necessarie a fronteggiare il Coronavirus. Nei fatti, l’emergenza ha portato al crollo di molte remore, paure e ostacoli burocratici che negli anni scorsi hanno frenato Comuni, Regioni, ospedali, servizi socio-sanitari e altre istituzioni pubbliche nell’utilizzare strumenti di fundraising. Cittadini e aziende, come mostra un recente sondaggio Doxa, stanno rispondendo positivamente a queste richieste: circa il 24% degli italiani avrebbe già aderito alle raccolte fondi e il 35% della popolazione adulta che ancora non lo ha fatto intende farlo nei prossimi giorni. Si tratterebbe di un aumento del 30% rispetto al totale degli italiani che nel 2019 hanno donato a fini di ricerca scientifica, sanitaria ed equivalenti.
Secondo la Scuola di Fundraising di Roma, tuttavia, raramente queste iniziative vengono realizzate seguendo dei minimi criteri di qualità che possano garantire risultati qualitativi e quantitativi soddisfacenti. Per questa ragione la Scuola diretta da Massimo Coen Cagli ha voluto realizzare un decalogo dedicato proprio agli enti pubblici che si stanno affacciando al mondo della raccolta fondi. Uno strumento che a detta dei suoi promotori potrebbe tornare utile anche e soprattutto a Comuni e altri enti che nei prossimi mesi dovranno affrontare emergenze sociali che andranno a colpire soggetti deboli, ma anche trovare risorse per sostenere la ripresa della vita sociale e culturale delle proprie comunità.
Il decagolo è scaricabile qui. La scuola si mette inoltre a disposizione degli enti pubblici che abbiano bisogno di orientarsi; per richiedere un colloquio è sufficiente scrivere a info@scuolafundraising.it con oggetto: "Fundraising emergenza enti pubblici” indicando i propri recapiti telefonici.