Nel corso degli ultimi anni, in un’epoca contraddistinta da una crescente complessità e fragilità, si è affermata sempre più la consapevolezza dell’importanza di agire insieme. In un contesto di policrisi è fondamentale l’apporto di tutti gli attori nell’ideazione e nella implementazione di misure a sostegno del benessere delle persone e delle comunità. Sono molti i contesti territoriali che, animati da questo spirito, hanno iniziato a riflettere e pianificare in un’ottica sempre più condivisa e con lo scopo di valorizzare nel modo più pieno possibile le idee, risorse ed energie delle comunità locali.
Il nuovo Piano Strategico Cuneo 2030, presentato lo scorso 27 marzo a Cuneo, è un’espressione particolarmente interessante di questa tendenza. Nato da un lungo e allargato lavoro di confronto, ha permesso di raccogliere le voci del territorio e di individuare priorità e strategie in un orizzonte di medio periodo.
La Cabina di Regia e il Piano
Nel 2020 la Fondazione CRC, insieme alla Provincia e alla Camera di Commercio di Cuneo, ha promosso la costituzione di una Cabina di Regia Istituzionale. Nell’idea dei promotori e degli aderenti la Cabina è un soggetto che rappresenta la forma stabile del partenariato tra le istituzioni della provincia di Cuneo e il sistema della ricerca e dell’innovazione, a presidio di una pianificazione strategica condivisa di medio-lungo periodo, funzionale anche all’attrazione delle risorse europee (un tema su cui la Fondazione CRC è particolarmente attiva). La Cabina comprende i soggetti provinciali rappresentativi degli enti istituzionali, economici, sociali, culturali, formativi del territorio provinciale.
Una prima versione del Piano Strategico è nata contestualmente alla costituzione della Cabina nel 2020, ma il Piano è stato rinnovato e ampliato attraverso un percorso realizzato nel 2023 e finalizzato a individuare i principali bisogni da affrontare e le priorità su cui investire, con un orizzonte al 2030, per costruire la Provincia del futuro. La consultazione ha previsto la creazione di quattro tavoli di ascolto – dedicati agli ambiti Competitività, Territorio, Welfare e Competenze – ai quali hanno partecipato oltre 130 rappresentanti degli enti provinciali (anche non appartenenti alla Cabina di Regia).
I contenuti raccolti in questi incontri sono stati integrati grazie al confronto con il tavolo dei Comuni maggiori della provincia di Cuneo, alle segnalazioni del Comitato Tecnico a supporto della Cabina di Regia Istituzionale e ai documenti di programmazione strategica e di medio lungo periodo prodotti da singoli attori provinciali. Fra i documenti analizzati c’è anche il report “Cuneo 2040: spunti, sfide e idee per la programmazione socio-assistenziale“, curato dal nostro Laboratorio a conclusione di un percorso di accompagnamento del Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese. Grazie all’animazione di tavoli territoriali il Consorzio – il cui territorio di riferimento comprende una parte della Provincia cuneese – ha raccolto idee e riflessioni dagli attori locali per realizzare una programmazione socio-assistenziale condivisa e di ampio respiro.
Le priorità emerse sono state analizzate anche attraverso la lente dei dati e della ricerca: il Piano Strategico si è basato infatti anche su un’analisi delle previsioni di scenari socio-economici al 2027-2030 della provincia di Cuneo e su un’analisi del contesto provinciale avente lo scopo di identificare le condizioni economiche, sociali e ambientali del territorio allo stato attuale.
Priorità e obiettivi del Piano Strategico
Il Piano si propone di “rafforzare l’ecosistema territoriale integrando interventi finalizzati a supportare la produttività delle filiere, individuare nuove opportunità di crescita, favorire il mantenimento/attrazione dei giovani talenti, proteggere la coesione sul piano sociale e ambientale“, guardando anche all’esigenza rafforzare “azioni di accompagnamento, coordinamento e capacity building“.
Più nel dettaglio il Piano, ricalcando gli assi strategici della programmazione europea dei Fondi Strutturali, individua 5 obiettivi, le “5C” della provincia di Cuneo:
- Competitività e innovazione, per una Provincia + intelligente;
- Cura del territorio e sviluppo ambientale, per una Provincia + verde;
- Connessione delle infrastrutture fisiche e digitali, per una Provincia + Connessa;
- Comunità coese e innovazione sociale, per una Provincia + sociale;
- Creatività e cultura del buon vivere, per una Provincia + vicina ai cittadini.
In ognuno di questi ambiti il Piano individua obiettivi strategici e priorità di intervento, accanto ad alcuni assi di intervento trasversali come il rafforzamento delle infrastrutture connettive del territorio, lo sviluppo di servizi di area vasta e l’investimento sul sistema formativo e universitario.
È interessante notare come il Piano Strategico, pur profondamente legato al suo territorio di riferimento, sia molto efficace nel mostrare alcune dinamiche che riguardano anche l’Italia nel suo complesso. Nel Tavolo dedicato al Welfare, per esempio, sono stati discussi argomenti di particolare rilevanza e attualità come la necessità di risorse umane qualificate, la diffusione (dis)omogenea del welfare aziendale, l’importanza di processi di coprogrammazione e coprogettazione (argomento a cui abbiamo dedicato il Sesto Rapporto sul secondo welfare).
Il ruolo della filantropia
Secondo Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC, “il percorso realizzato in condivisione con il territorio e il Piano Strategico rinnovato (…) rappresentano in maniera plastica il cambiamento di pelle che la Fondazione ha realizzato nel recente passato: da ente puramente erogativo, siamo oggi agente di sviluppo territoriale che opera accanto alle Amministrazioni Locali, al terzo settore e agli enti di rappresentanza portatori di progetti innovativi. Il nostro obiettivo è essere un interlocutore partecipe e sensibile, pronto a mobilitare energie, idee e competenze per la comunità”.
E infatti il Piano Strategico – insieme alla Cabina di Regia – rappresenta non solo un esempio interessante di pianificazione territoriale condivisa, ma è anche espressione di un approccio operativo e concettuale sempre più diffuso nella filantropia istituzionale. Da diversi anni il nostro Laboratorio studia, in particolare, l’evoluzione delle modalità operative delle Fondazioni di origine bancaria allo scopo di far emergere la crescente attenzione di questi attori verso un cambiamento sociale duraturo e condiviso.