Sono 64 le persone senza dimora che, a Bologna, ora hanno l’opportunità di avere una casa. Ciò è stato possibile grazie al progetto "Housing first – Co.Bo", promosso dal Comune di Bologna e della cooperativa sociale Piazza Grande, il quale ha permesso ad alcune persone in situazione di esclusione abitativa grave di avere accesso ad appartamenti ad affitti ridotti.
Come si evince dal nome del progetto, l’approccio adottato si basa sul modello dell’housing first (vuoi saperne di più): ciò significa che la casa è percepita come il punto di partenza, e non di arrivo, di un percorso che la persona intraprende per migliorare la sua condizione.
Il modello housing first di Bologna
Come detto, il progetto bolognese ha coinvolto 64 persone, in prevalenza uomini, molto diversi per caratteristiche anagrafiche e sociali; quasi la metà è infatti in carico a servizi specialistici, mentre circa un terzo ha problemi di dipendenza o psichici ma non è in trattamento.
Proprio nel cercare di interpretare la “questione” dell’abitare come un problema complesso e multidimensionale, oltre all’inserimento stabile delle persone nell’abitazione il progetto ha previsto anche un percorso di accompagnamento sociale e di sostegno psicologico da parte di un’equipe multiprofessionale.
Come è possibile leggere dalla pagina del sito del Comune di Bologna dedicata al tema dell’housing first, le persone coinvolte sono state inserite in un appartamento in condivisione, in cui gli operatori dell’equipe svolgono riunioni periodiche. Partendo dai bisogni espressi dalla persona e raccordandosi con i servizi di riferimento, gli operatori della cooperativa Piazza Grande svolgono un lavoro importante sulle aree della socialità, dell’incremento del reddito e della salute.
“Il nostro obiettivo è far acquisire alle persone un maggiore controllo sui propri comportamenti, evitando quelli a rischio”, ha spiegato Serena Panico della cooperativa sociale Piazza Grande al quotidiano on-line Redattore Sociale. “Il progetto del Comune di Bologna prevede il pagamento di un contributo per l’affitto pari a 150 euro al mese, incontri con un case manager e il rispetto delle regole della convivenza comune, che non decidiamo noi ma vengono stabilite all’interno della casa”.
Per maggiori informazioni sul programma Housing First del Comune di Bologna