E’ stata presentata Torino BeBi, un’innovativa applicazione per pc, tablet e smartphone che mappa oltre 1000 punti di interesse specifici per la prima infanzia – dai pediatri di base agli asili nido, dalle aree giochi alle biblioteche -, e permette di ricostruire dettagliatamente la distribuzione dei bambini 0-5 anni e le loro condizioni di vita attraverso un’ampia galleria di mappe tematiche. Realizzata da Save the Children e dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del programma ZeroSei in collaborazione con la Città di Torino, è stata ideata per aiutare i decisori, pubblici e privati, ad operare le scelte più congrue in materia di politiche per la prima infanzia a partire da un’analisi puntuale e integrata della distribuzione dei servizi e della popolazione di riferimento, ma può essere utilizzata facilmente da tutti cittadini che vogliano osservare da vicino come funziona la città per i bambini da 0 a 5 anni.
L’applicazione contiene infatti una mappa con 918 punti di interesse per la prima infanzia suddivisi in 31 diverse tipologie di servizio. Inoltre, è possibile conoscere la distribuzione per quartiere dei bambini sotto i 6 anni, che in città raggiungono quota 46mila – cioè 5,1% della popolazione totale – e di quelli stranieri. Si scopre così, ad esempio, che i nati da genitori stranieri sono quasi 13 mila, a conferma che le cosiddette seconde generazioni offrono un apporto fondamentale alla vita presente e futura della città. Basti pensare che tra il 1982 e il 2000 Torino aveva perso circa il 40% dei suoi bambini fino ai 5 anni (passati da quota 64 mila nel 1984 a 38 mila nel duemila) e che solo l’arrivo delle famiglie straniere ha permesso di arrestare il declino riportando il numero di bambini ai livelli del 1989.
Ma Torino BeBi non è solo una mappa descrittiva della città dei bambini. Un altro punto di forza è costituito dalla capacità di metter in relazione tra loro dati demografici e distribuzione dei servizi, fornendo anche un vero e proprio indice di prossimità dei servizi nelle diverse aree scelte nella consultazione, calcolato in base alla valutazione scientifica della capacità media di movimento sul territorio di genitori e bambini, tenendo conto anche dei trasporti e delle infrastrutture per la mobilità presenti sul luogo.
Grazie all’interrogazione delle mappe disponibili, si può ad esempio verificare come l’effettiva prossimità alle famiglie dei servizi educativi a Torino raggiunge il massimo (10 e 9 in una scala 0-10) nei quartieri di Cenisia, Centro, San Donato e San Paolo, mentre nelle aree più decentrate, come Madonna di Campagna, Falchera, Le Vallette o Borgata Vittoria, si scende a valori più bassi (tra 6 e 4), oppure che per quanto riguarda i servizi sanitari la vicinanza risulta più omogenea ed elevata (10 e 9) nel quadrante Occidentale (San Donato, Parella, Pozzo Strada, Cenisia) e alta o medio-alta (da 9 a 6) a Est (Centro e Vanchiglia), Nord (Aurora, Barriera di Milano, Madonna di Campagna) e Sud (Mirafiori Nord e Sud), mentre indici di prossimità inferiori si riscontrano a Madonna di Campagna (7 – 1), Borgata Vittoria (5 – 4), Falchera (6 – 4) e Nizza Millefonti (tra 7 e 3).
Torino BeBi restituisce l’immagine di una città che, nel panorama italiano, offre numerose opportunità per i più piccoli. La mappa rappresenta un punto di partenza per nuovi approfondimenti e ricerche: è infatti un’applicazione per sua natura sperimentale e aggiornabile, che vuole contribuire a tenere sotto osservazione l’ambiente intrinsecamente dinamico della città e a ridefinire la rete dei servizi e delle opportunità alla luce dei bisogni che cambiano.
Un altro esempio di come le nuove tecnologie e i nuovi spazi di conoscenza ad esse collegati possano essere messi a servizio anche dei bisogni sociali.
Riferimenti
Il comunicato stampa di Save The Children
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