Fondazione Culturale Ambrosianeum ha presentato il nuovo Rapporto sulla Città 2018 “Agenda 2040”, curato da Rosangela Lodigiani e realizzato da un folto gruppo di studiosi. Obiettivo, come si evince dal titolo, è guardare al futuro cercando di costruire un’agenda per Milano assumendo le periferie quale punto di vista privilegiato per interrogarsi sulle priorità da affrontare e su cui cominciare ad incidere da subito con speranza e fiducia.
Il volume si articola in due quadri. Il primo, “Visioni di futuro”, guarda appunto al futuro della città discutendone vocazioni e responsabilità. Milano è oggi in una situazione particolarmente favorevole: eccelle nei settori della ricerca e dell’innovazione, ha una grande capacità attrattiva ed è in grado di assumere un ruolo di leader a livello italiano ed europeo. Ma – come è stato più volte sottolineato in occasione della presentazione del volume – sebbene Milano ha ripreso a correre, non “siamo in salvo” e la ripresa non è priva di contraddizioni e disuguaglianze che, anzi, potrebbero acuirsi. Si pensi solo al divario occupazionale che resta tra giovani (e non) o all’inverno demografico: due problematiche che non stanno risparmiando neanche la città meneghina.
Il secondo quadro, “Periferie in movimento”, volge invece lo sguardo al futuro attraverso il punto di osservazione delle periferie, luoghi privilegiati per capire come sarà la Milano dei prossimi decenni. Le periferie sono in continuo movimento, cambiano forma e funzione, e non sono più individuabili in base alla loro distanza dal centro. Ormai si caratterizzano più come un processo che come uno stato. Comune a tutte le riflessioni presenti nel volume è ricordare che il modello di sviluppo della città deve tenere insieme tutte le dimensioni, anche quelle sociali ed umane. Nei capitoli si raccontano pertanto le varie sfide ce la città deve affrontare, come quella della povertà educativa, ma anche diverse esperienze di contrasto alla “periferizzazione”, come il Refettorio Ambrosiano, le Social Street, i progetti di riuso dei vuoti urbani a fini sociali.
Nel volume è presente un capitolo a cura di Franca Maino e Chiara Lodi Rizzini, in cui si riflette di come attraverso politiche di welfare che sappiano coinvolgere stakeholder e comunità locali sia possibile rigenerare le periferie, promuovere le relazioni tra gli abitanti e prevenire fenomeni di degrado e marginalizzazione. Si segnala inoltre il capitolo di Salvatore Carrubba, Presidente del Centro Einaudi, incentrato su responsabilità e ruolo di Milano in Italia e Europa.