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Il comma 913 art.1 della Legge di Bilancio 2019 dà seguito all’Accordo raggiunto il 18 ottobre 2018 tra il Governo e l’ANCI presso la Conferenza unificata e interviene sulle risorse destinate al programma straordinario per le periferie urbane di cui all’articolo 1, commi da 974 a 978, della legge n. 208 del 2015. La norma prevede che le convenzioni in essere producano effetti finanziari dal 2019. In questo modo viene quindi superato quanto stabilito, dall’articolo 13, comma 2, del Decreto-legge n. 91 del 2018, il cosiddetto Decreto Milleproroghe, che aveva previsto il congelamento fino al 2020 delle risorse relative a 96 enti locali (Comuni capoluogo e alcune Città metropolitane).

Tali effetti sono limitati al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate. Le risorse relative alle economie di spesa prodotte nel corso degli interventi rimangono nel Fondo di provenienza, per essere destinate a interventi per spese di investimento dei Comuni e delle Città metropolitane. Al rimborso delle spese si provvede mediante utilizzo dei residui iscritti nel Fondo per lo sviluppo e la coesione per le medesime finalità del Programma straordinario in esame. La revisione degli utilizzi delle economie comporta la modifica delle convenzioni in essere tra la Presidenza del Consiglio e tutti gli enti beneficiari del Bando Periferie, da attuarsi nel gennaio 2019.

Istituito dal Governo Renzi nel 2016, il Bando periferie è finalizzato a promuovere progetti di rigenerazione urbana che integrino interventi fisici di trasformazione e riqualificazione con interventi immateriali di welfare, innovazione sociale e sviluppo economico. Dei 120 progetti selezionati, 107 sono stati presentati da Comuni e 13 da Città Metropolitane. Complessivamente, i progetti interessano il territorio di 445 enti locali italiani (sono infatti 348 i Comuni interessati dai progetti delle Città Metropolitane) per una popolazione pari a 22.913.218 abitanti. 

Le risorse erano state oggetto di controversia qualche mese fa, quando appunto il Decreto Milleproroghe aveva disposto il differimento al 2020 delle Convenzioni sottoscritte per la riqualificazione delle periferie con la conseguenza che le amministrazioni competenti avrebbero dovuto provvedere, ferma rimanendo la dotazione complessiva loro assegnata, a rimodulare i relativi impegni di spesa e i connessi pagamenti a valere sul Fondo sviluppo e coesione. Dopo la protesta di sindaci e regioni, tuttavia, il Governo aveva fatto dietrofront, ratificando il proprio impegno in Conferenza unificata.


Riferimenti

Il testo della Legge di Bilancio 2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale  

 

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