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Le politiche per giovani e adolescenti in Emilia Romagna
Il 21 maggio 2012, la giunta di Regione Emilia-Romagna ha deliberato l’adozione di “Contributi a sostegno di interventi rivolti ad adolescenti e giovani promossi dagli Enti locali e da soggetti privati” (DGR 656/2012). Il provvedimento si inserisce nella cornice rappresentata dalla L.R. n.14 del 28 luglio 2008 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”.
Uno dei maggiori punti di forza della L.R. 14/2008 è sicuramente rappresentato dall’affermazione di una logica di trasversalità e di integrazione tra l’Assessorato alle Politiche sociale e quello alle Politiche giovanili, che ha portato all’elaborazione di politiche congiunte sui temi dell’adolescenza e della gioventù. A partire dal biennio 2009/2010, circa 4.000.000 di euro sono stati investiti in attività di sviluppo e qualificazione di centri e spazi di aggregazione.
Nell’ambito della governance regionale, un ruolo di primo piano è stato assegnato agli enti locali con il supporto attivo dei tanti soggetti privati impegnati in modo diffuso sul territorio e in grado di fare leva sulle risorse interne delle comunità locali per sviluppare nuove strategie, politiche e progetti (DGR 656/2012).
Tra gli interventi messi in campo molti hanno riguardato:
– gli spazi ricreativi e di aggregazione sociale per adolescenti e giovani;
– i luoghi di socializzazione, di ascolto e sostegno, in continuità ed integrazione con l’azione educativa delle famiglie;
– gli interventi volti a far fronte a situazioni di difficoltà e di disagio sociale;
– le attività di mutuo-aiuto;
– le iniziative per contrastare l’abbandono scolastico;
– gli interventi per promuovere e sostenere la creatività dei giovani e lo sviluppo delle loro competenze e quelli per offrire loro gli strumenti più idonei per essere informati sui temi ai quali sono interessati.
In questo contesto si situa inoltre l’“Accordo in materia di politiche giovanili GECO 2 – Giovani Evoluti e Consapevoli”, sottoscritto nel 2011 dalla Regione con il Dipartimento della Gioventù, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha previsto in particolare la realizzazione di un sistema informativo integrato per i giovani, l’aggiornamento e la formazione che favoriscano l’avvicinamento da parte dei giovani ad arti e mestieri della tradizione culturale locale, la valorizzazione della creatività e dei talenti dei giovani, la promozione della cittadinanza attiva e della cultura della legalità fra i giovani ed infine l’aggregazione e il protagonismo giovanile.
Questa serie di interventi nel settore dell’adolescenza e dei giovani sono stati recentemente oggetto di ulteriore analisi e sviluppo, da parte della Regione, sotto il profilo della promozione dell’occupazione giovanile, in una fase di crisi economica persistente: « […] di grande validità sono talune esperienze realizzate all’interno e nell’ambito del mondo degli spazi di aggregazione, laddove spesso si trovano i giovani, anche quelli di categorie più fragili, riguardanti la progettazione di percorsi di avvicinamento finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro, partendo dalle competenze trasversali. Tali iniziative rappresentano un valido “collegamento” al mercato del lavoro nei differenti settori produttivi» (DGR 656/2012).

Contributi a sostegno di interventi rivolti ad adolescenti e giovani promossi dagli Enti locali e da soggetti privati
La delibera 656 del maggio 2012 persegue i seguenti obiettivi:
• assumere il metodo della programmazione concertata con gli Enti locali nell’individuazione condivisa delle priorità sulle quali concentrare azioni programmatiche e risorse incentivare i diversi soggetti pubblici e privati ad agire attraverso una programmazione integrata degli interventi ed una progettualità capace di valorizzare le competenze acquisite;
• realizzare interventi il più possibile in una logica di sistema e di integrazione, valorizzando le esperienze più consolidate e il loro radicamento;
• rafforzare le politiche regionali a favore degli adolescenti e dei giovani nei seguenti settori di intervento: socio-educativo per il tempo libero e aggregazione per adolescenti e giovani, promosse da soggetti pubblici e privati, valorizzando gli interventi esistenti e favorendo il loro radicamento a livello territoriale; cittadinanza attiva intesa come promozione di percorsi del protagonismo diretto dei giovani e come valorizzazione delle esperienze di coinvolgimento di realtà associative e gruppi informali; informazione e comunicazione rivolta ai giovani: valorizzazione di azioni propedeutiche all’ inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.

Tali obiettivi verranno perseguiti secondo due direttrici.
A) Sostegno alle iniziative degli enti locali
In questo caso le tre azioni prioritarie riguardano aggregazione e cittadinanza attiva, informazione/comunicazione e azioni propedeutiche al lavoro. Le risorse destinate ai progetti di enti locali (e loro forme associative) ammontano a 400.000,00 euro. La Regione promuove in questo frangente la collaborazione tra province e comuni nella fase di progettazione. Un Nucleo Tecnico di Valutazione appositamente istituito presso ogni Provincia valuterà i progetti ammissibili. La Regione si riserva l’approvazione delle “graduatorie di priorità” definite dalle province, mentre il monitoraggio sull’attuazione spetterà alle Province in collaborazione con la direzione regionale competente.

B) Sostegno alle iniziative promosse da soggetti privati senza fini di lucro
In questo caso l’iniziativa regionale intende valorizzare il ruolo del Terzo settore in particolare rispetto alle seguenti linee di azione:
– promuovere l’offerta di opportunità educative, per il tempo libero e le diverse forme di aggregazione per gli adolescenti e i giovani, valorizzando gli interventi esistenti e tenuto conto della realtà scolastica e comunitaria, per ottimizzare e sviluppare risorse e opportunità presenti sul territorio e favorendo il loro radicamento;
– sostenere le attività di carattere educativo e sociale, rivolte ad adolescenti e giovani, quali attività di oratorio o similari, di scoutismo, nonché le attività educative di sostegno a favore di adolescenti e preadolescenti con difficoltà di socializzazione o a rischio di dispersione scolastica o emarginazione.
Il DGR 656/2012 distingue tra progetti a valenza regionale (che insistono su 3 o più ambiti provinciali) promossi da soggetti privati senza fini di lucro, relativi ad attività educative e di aggregazione sociale, con caratteristiche di innovazione e capaci di integrare esperienze, competenze e risorse in una logica di rete tra più soggetti e diversi territori, a cui verranno assegnate risorse per 100.000,00 euro, e progetti a valenza territoriale (di dimensione provinciale, distrettuale o comunale), promossi da soggetti privati senza fini di lucro relativi ad attività educative, di sostegno, di mutuo-aiuto tra pari, ludiche, rivolte ad adolescenti e giovani, che prevedano un loro coinvolgimento attivo, senza discriminazione alcuna, e che presentino caratteristiche di continuità, sistematicità e radicamento territoriale. Per quest’ultima tipologia di progetti sono previsti finanziamenti per 400.000,00 euro.
I beneficiari dei finanziamenti devono rientrare nelle seguenti categorie: le Associazioni di promozione sociale, iscritte ai registri regionali o provinciali di cui all’art. 4 della L.R. n. 34/2002; le Organizzazioni di volontariato, iscritte ai registri regionali o provinciali di cui all’art. 2 della L.R. n. 12/2005; le Cooperative sociali, iscritte all’Albo regionale di cui alla L.R. n. 7/1994 e gli enti privati previsti dalla Legge 1 agosto 2003, n. 206. Dai soggetti privati si intendono esclusi i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei datori di lavoro, le associazioni professionali e di categoria, le associazioni che hanno come finalità la tutela degli interessi economici degli associati. Anche in questo caso un ruolo cruciale, sotto il profilo della valutazione dei progetti e del successivo monitoraggio delle fasi di realizzazione, è affidato alle province. La Regione, attraverso la direzione competente, si assume un ruolo di governance dell’intero processo.
 

Riferimenti

Legge regionale 14 del 28 luglio 2008

Accordo in materia di politiche giovanili GECO 2

DGR 656 del 21 maggio 2012

Allegato al DGR 656 del 21 maggio 2012