Da decenni il nostro sistema di welfare si trova a fronteggiare sfide in parte diverse da quelle per cui era stato progettato in origine.
I molti cambiamenti intervenuti a partire dal Secondo Dopoguerra e, in particolare, dagli anni Settanta in poi – per esempio la conformazione delle famiglie, il ruolo delle donne, i diversi modi di lavorare, l’invecchiamento, la denatalità – hanno determinato nuovi rischi e nuovi bisogni sociali a cui il nostro sistema di welfare fatica ad adattarsi. I servizi sociali – specialmente a livello territoriale – sono sempre più spesso spinti a ragionare sulle sfide attuali e sugli scenari futuri in collaborazione con altri attori del territorio, al fine di favorire l’aggregazione e l’ottimizzazione delle risorse umane, progettuali ed economiche a disposizione (un processo tipico delle dinamiche di territorializzazione del welfare).
Nasce in questo contesto “Cuneo 2040. Spunti programmatici per il sociale del nostro territorio”, un progetto promosso dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese con il sostegno della Fondazione CRC.
Cuneo 2040: prepararsi al futuro
Il territorio del Consorzio – composto da Cuneo e da altri 52 Comuni della provincia – ha deciso di interrogarsi sulle sfide e le opportunità del prossimo ventennio. Il nostro Laboratorio accompagnerà tutti gli attori locali in questo percorso, lanciato in un evento pubblico lo scorso martedì 29 novembre.
Durante l’evento di presentazione è stata presentata la sintesi di una rilevazione condotta dal nostro Laboratorio per tracciare un quadro del territorio del Consorzio e della provincia di Cuneo. Il rapporto di ricerca contiene i principali indicatori statistici utili a descrivere i cambiamenti socio-demografici in atto e quelli previsti per il prossimo futuro, alcuni affondi sui principali bisogni e rischi sociali e dati riferiti alle principali aree di intervento del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese.
Durante l’incontro è poi stato presentato il percorso che si svolgerà tra l’inverno e la primavera 2023: tutti gli attori pubblici e privati del territorio saranno coinvolti in tavoli tematici in cui si confronteranno su alcuni argomenti considerati fondamentali per continuare a promuovere efficacemente l’inclusione sociale e il benessere di tutta la popolazione. Questi incontri, animati da noi e dagli amici di Pares, si concentreranno su: minori e famiglie, disabilità e autonomia, popolazione anziana, fragilità in età adulta, professioni del sociale, reti istituzionali multiattore.
A conclusione del percorso scriveremo un manifesto che conterrà una sintesi di quanto emerso dai diversi tavoli. Questo documento sarà messo a disposizione del Consorzio perché possa sostenerne la programmazione nei prossimi anni.
Genesi, sviluppo e prospettive di Cuneo 2040
Per capire meglio la logica su cui si basa il progetto e le sue prospettive Abbiamo chiesto a Giancarlo Arneodo, presidente del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, di rispondere alcune domande. Vi proponiamo di seguito quanto ci ha detto.
Come è nata l’idea di guardare al 2040? Come mai avete sentito l’esigenza di spostarvi verso una programmazione di più lungo respiro?
L’idea nasce all’inizio del mandato del nuovo consiglio di amministrazione dello Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, insediatosi a dicembre 2018. Si era appena concluso l’iter di fusione tra i vari consorzi della zona per arrivare ad una sovrapposizione puntuale tra i Comuni aderenti al Consorzio e quelli appartenenti al Distretto Sanitario Sud Ovest dell’ASL CN 1. Si stava affrontando quindi un momento di ripartenza su basi assolutamente nuove. D’altra parte, durante le interlocuzioni con gli attori del territorio, ci stavamo rendendo conto che vi era una esigenza di rivedere tutta una serie di attività e renderle più aderenti ai nuovi bisogni.
Non bastava più una “manutenzione” dell’esistente, ma occorreva un momento di costruzione e questo richiedeva necessariamente una visione a medio lungo periodo. Per programmare dovevamo partire dall’analisi dell’esistente e soprattutto ragionare sugli scenari demografici, sociali e normativi del medio periodo. Si stava ragionando sul fare partire questo percorso nel 2020, ma la pandemia ha ovviamente spostato la nostra attenzione nell’inseguire le emergenze e le esigenze del momento.
Tuttavia questo periodo di grande difficoltà e sperimentazione nelle risposte ha reso ancora più evidente che ci apprestavamo ad affrontare un socio assistenziale molto cambiato e un nuovo paradigma. Con l’arrivo di un periodo meno emergenziale abbiamo deciso di fare partire subito questo momento di ragionamento, cercando qualcuno che potesse supportarci nel percorso, e lo abbiamo trovato nel Laboratorio Percorsi di secondo welfare con il supporto di Pares.
Immaginate il progetto Cuneo 2040 come un’occasione per la partecipazione attiva di tutti i possibili attori del territorio. In che modo pensate che il progetto migliorerà e rafforzerà la rete territoriale del Consorzio dopo la sua conclusione?
Un progetto di questa portata per poter dare dei risultati deve essere necessariamente di tutto il territorio. Abbiamo ben presente che la risposta sociale e assistenziale nelle nostre comunità avviene grazie al lavoro e attività di tutta una serie di soggetti. Ci sono gli enti locali, con i Sindaci in prima linea nel dare risposte con il supporto del Consorzio in qualità di ente gestore, così come altri soggetti pubblici.
Ma quanto viene fatto da altri interpreti? In primis le famiglie, che sostengono una parte importante dell’assistenza dei soggetti fragili. Altrettanto fanno gli operatori del Terzo Settore, le varie associazioni di volontariato, le parrocchie (con Caritas, S. Vincenzo, oratori, ecc…), i Sindacati, le Società sportive, la scuola nei suoi vari ordini e gradi così come i rapporti di vicinato di vario genere. Con loro bisogna ragionare e darci degli obiettivi comuni.
Siamo ben consapevoli che le competenze e le motivazioni che spingono ognuno di questi soggetti siano diverse, ma gli obiettivi devono essere comuni per essere veramente incisivi sul territorio. La risposta che stiamo avendo in questi giorni – prima e dopo l’evento di lancio – dai vari attori territoriali ci fa credere che questo obiettivo comune sia stato compreso e, soprattutto, sia condiviso.
C’è voglia di mettersi in gioco e di non ragionare più solamente per rispondere ai bisogni immediati, ma anche di allungare lo sguardo per avere quella visione che poi permette anche di prendere le decisioni nel breve.
Tutto questo lavoro di rafforzamento della rete territoriale non potrà che portare dei frutti anche nel futuro permettendo di ragionare non solo come “singoli” ma come territorio e fare crescere la consapevolezza che le sfide sociali e assistenziali che ci attendono possono essere affrontate solo in modo condiviso. E il ruolo del Consorzio potrà essere quello di regia di questa rete.
Cosa vi aspettate a conclusione del percorso? In che modo la programmazione sociale sarà più orientata al futuro e alla partecipazione del territorio?
Prima di tutto crediamo che il successo di questo percorso sarà dato da quanto ogni soggetto territoriale saprà farsi coinvolgere diventandone un attore protagonista e dalla capacità di creare una rete destinata a durare nel tempo. Non per altro uno dei tavoli di lavoro sarà proprio dedicato a come costruire una organizzazione di rete che sia permanente. Crediamo anche che un ruolo di gestione della rete debba essere assunto dal Consorzio quale trait d’union tra soggetti pubblici e privati di vario genere, anche considerando i rapporti che già in questo momento sono in essere.
Questa rete vorremmo che fosse proprio quella che si fa carico di un orientamento territoriale alle sfide future; un luogo dove si condividono le visioni e gli obiettivi del futuro.
Il Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, con la promozione di Cuneo 2040, si impegna sia verso l’esterno che internamente a fare diventare permanente una visione di medio lungo periodo. Ovviamente senza per questo perdere di vista le risposte ai bisogni contingenti, ma con la capacità di leggere le risposte a questi bisogni all’interno di un percorso di medio lungo periodo.
La possibilità che il lavoro di programmazione che scaturirà da questo percorso venga poi tradotto in un atto di indirizzo da parte dell’Assemblea dei Sindaci del Consorzio rappresenterà in modo plastico e ufficiale l’impegno dell’ente ad entrare in un’ottica permanente di programmazione strategica. Il fatto che il lavoro sia poi il frutto di un percorso condiviso, crediamo obbligherà anche gli enti territoriali a sentirsi parte di questa prospettiva.