Un piano per inserire nel mondo del lavoro i Neet (acronimo di Not in Education, Employment or Training), sfruttando il potenziale imprenditoriale offerto dalla città. Il Comune di Milano sta mettendo a punto un intervento che ha come obiettivo quello di aiutare quella fascia di persone (dai 18 ai 29 anni, ma Palazzo Marino comprende anche quelli fino a 35 anni) che rimangono schiacciati nella morsa della disoccupazione.
Palazzo Marino ha individuato quattro tipi di soggetti che andrebbero poi a comporre la "rete" di salvataggio per i Neet: università, Fab Lab, associazioni giovanili e associazioni del terzo settore. Ovvero gli attori principali dell’innovazione sul territorio: dai makerspace di ‘Opendot’ di via Tertulliano, alla fondazione Mike di via Giovanni da Procida, al ‘Codice e Bullonì di viale Pasubio, fino al laboratorio di statistica applicata alle decisioni economico aziendali della Cattolica e al dipartimento di Design Polifactory del Politecnico.
La riuscita del piano è vincolata all’assegnazione di un bando regionale – per circa 100mila euro – che dovrebbe portare al cofinanziamento delle risorse necessarie che si aggirano intorno ai 400mila euro totali. Se tutto andrà secondo i piani, la sperimentazione potrebbe partire a ottobre e, se funzionerà, il programma potrebbe estendersi.
Milano, né studio né lavoro: il Comune lancia un piano per aiutare 80mila ‘neet’
La Repubblica, 1 luglio 2015