Secondo le stime del governo l’Italia è al primo posto in UE per numero di NEET, cioè quei giovani dai 15 ai 34 anni che non studiano, non lavorano e non stanno seguendo percorsi di formazione. Nel 2020 hanno infatti superato quota 3 milioni. Disaggregando i dati per età, capiamo la gravità della situazione: un giovane su tre tra i 20 e i 24 anni si trova in questa condizione, uno su dieci nella fascia 15-19 anni. Le donne sono particolarmente colpite. Complessivamente il 25% delle ragazze sotto i trent’anni non studia, non lavora e non segue percorsi formativi.
Per rispondere ai bisogni di questa categoria così a rischio, la Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando hanno formalizzato l’adozione di un Piano nazionale di emersione e orientamento chiamato “Neet Working”. L’obiettivo del piano è quello di individuare, ingaggiare e attivare i giovani NEET con la collaborazione con gli attori presenti sul territorio.
Tutto ciò sarà realizzato attraverso il potenziamento del servizio Garanzia giovani, campagne informative che coinvolgano anche l’informazione sui programmi europei come Erasmus+ e Corpo europeo di solidarietà, l’estensione del Servizio Civile e la creazione di sportelli specifici nei Centri per l’Impiego. Il portale Giovani 2030 costituirà il punto di riferimento in cui reperire tutte le informazioni utili per aiutare i giovani a orientare le scelte del proprio futuro.