La Puglia ha registrato nel 2013 un tasso di disoccupazione pari a quasi il 20%, in linea con la media delle regioni meridionali (tab. 1). Lo stesso può dirsi sostanzialmente anche per la disoccupazione giovanile: fra gli attivi, un giovane pugliese su due è disoccupato. Per quanto concerne invece i Neet, il divario con i dati nazionali appare un po’ meno elevato, con percentuali regionali che vanno dal 28 al 34% a seconda della classe di età considerata.
Tabella 1: Tassi di disoccupazione e incidenza dei NEET per varie classi d’età in Puglia, nel Meridione e in Italia. Media annuale per il 2013.
Fonte: Istat
La Puglia vanta una fitta lista di iniziative a sostegno della formazione e dell’occupazione dei giovani, sviluppate nell’ultimo decennio soprattutto grazie a finanziamenti provenienti dai fondi strutturali europei. Le parole dell’assessore al diritto allo studio e alla formazione Alba Sasso fanno capire come la regione abbia voluto porsi come best practice in materia di politiche per l’occupazione giovanile: “la Regione Puglia non si limiterà ad attuare le tardive indicazioni del Programma Operativo Nazionale, ma rielaborerà la Youth Guarantee sulla base delle competenze e del know how sviluppato in anni di programmi a sostegno della formazione e dell’occupazione, strumenti la cui validità è riconosciuta dai più autorevoli osservatori nazionali e internazionali”.
Il nuovo slancio portato dalla Garanzia Giovani sarà sfruttato in primo luogo per costituire una Rete dei Punti di Accesso al Piano Regionale sulla base dell’esperienza analoga maturata con la Rete dei Nodi di animazione del Piano straordinario per il Lavoro. Tramite questi si vuole raggiungere in maniera capillare i potenziali beneficiari delle misure di attivazione, che avranno accesso alle informazioni sull’intera gamma di possibilità di inserimento disponibili nei vari punti di contatto riconosciuti. A servire allo scopo, anche il portale Sistema Puglia, online da inizio maggio, da cui è possibile registrarsi al Piano. Manca tuttavia un elenco degli operatori disponibili sul territorio: la procedura per il loro accreditamento è ancora in corso.
Secondo quanto riportato dal Piano Regionale, la Puglia avrà una dotazione complessiva di 120 milioni di euro, per una platea di potenziali beneficiari di circa 51.000giovani fra i 15 e i 29 anni. Come andranno ripartiti questi fondi? All’indomani della firma della convenzione con il Ministero – avvenuta il 5 maggio – l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli ha parlato delle prime cifre. 11 milioni di euro saranno destinati alle misure di censimento e accoglienza, per la presa in carico del giovane e l’orientamento. Alla luce dei dubbi espressi sulla fattibilità della presa a carico da parte dei Centri per l’Impiego delle numerose domande in arrivo (circa 3500 al 15 maggio secondo il rapporto settimanale del Ministero), Caroli sottolinea la necessità dell’attività sussidiaria svolta dalla Rete dei nodi, ovvero da una rete più ampia che coinvolge anche attori non pubblici accreditati. Fra questi, strutture del Terzo Settore, sindacati, sportelli universitari, CAF e altri enti: l’avviso per l’adesione alla Rete dei Punti di Accesso al Piano Regionale Garanzia Giovani era stato già pubblicato in BUR il 17 aprile. Una seconda misura, a cui sono destinati 14 milioni, riguarda coloro che sono già formati e che verranno collocati in azienda tramite tirocini, i cui costi saranno a carico della Regione, o tramite contratti di apprendistato: l’assessore ha tenuto a specificare che il rimborso avverrà solo “a risultato ottenuto”, ovvero nel momento in cui il giovane avrà un contratto a tempo indeterminato. La Puglia ha infatti deciso di incentivare solo le assunzioni a tempo indeterminato, punto quest’ultimo che sembra aver ritardato la firma della convenzione a Roma. In linea con ciò, 28 milioni sono destinati direttamente agli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato. Annunciate anche misure per il collocamento dei giovani nel servizio civile e per l’auto-imprenditorialità.
Le attività in programma con cui dare vita alla Garanzia Giovani in Puglia sono numerose, e si basano in gran parte su esperienze pregresse. Il quadro comune è tracciato dalla nuova edizione del programma “Bollenti Spiriti”, dal titolo “Tutti i giovani sono una risorsa”, approvato a gennaio dalla Giunta Regionale. Si tratta di un insieme di interventi e di azioni rivolte ai giovani residenti in Puglia per consentire loro una piena partecipazione alla vita della comunità. Da quest’anno, la platea viene allargata ad intercettare soprattutto i Neet. L’obiettivo ultimo è quello di integrare efficacemente le azioni del programma Bollenti Spiriti con le opportunità del Piano nazionale.
Ad iniziative già consolidate da tempo – come ad esempio il programma “Ritorno al futuro”, che nel 2013 ha finanziato borse di studio per la frequenza di master post-lauream a 1352 giovani, o “Principi attivi”, per l’incentivazione delle start-up – se ne aggiungono di nuove. Una delle più originali è la scuola per “youth worker”, che, ispirandosi al modello anglosassone dello youth work, si pone l’obiettivo di creare nuove figure professionali capaci di “attivare” i giovani e metterli in relazione con bisogni e opportunità del territorio. Insomma, ad attrarre i Neet pugliesi verso le iniziative di Bollenti Spiriti saranno anche alcuni giovani youth workers formati appositamente al lancio del programma. Fra le iniziative rivolte alle nuove start-up, alcuni nuovi spunti, come “Laboratori dal basso”, percorsi di apprendimento progettati assieme da imprenditori e giovani al fine di far crescere le neonate attività.
Riferimenti