Nel tempo dell’economia condivisa la figura dell’investitore socialmente responsabile comincia a essere centrale. La fisionomia di questi soggetti appare sempre più sovrapponibile a quella delle Fondazioni bancarie, che proprio di recente hanno siglato un accordo con il ministero dell’Economia e delle Finanze che definisce il loro ruolo all’interno non solo del settore di appartenenza ma soprattutto in vista del nuovo welfare.
«Prendiamo l’housing sociale. Quando abbiamo cominciato a parlarne nessuno ci pensava, adesso questa forma di edilizia sociale risponde sempre di più alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione. Ma non solo. Rappresenta un modo per rilanciare l’attività immobiliare, delle costruzioni…». Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, l’associazione che riunisce le fondazioni, lo spiega così: «La crisi, anche in questo settore ha colpito molte aziende sane. Il nostro compito, tra gli altri, è dare risposte concrete all’economia reale». Da questo punto di vista il patrimonio, rappresentato dalle quote nelle banche e dagli investimenti, è una sorta di presidio che rende possibili non solo le erogazioni ma anche l’investment compact.
Guzzetti:«Così il credito può diventare impegno sociale»
Nicola Saldutti, Corriere della Sera, 9 aprile 2015
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