A Salerno da alcune settimane è partito "La Città in Crescita", progetto che intende dar vita a una “Comunità Educante” nell’ambito del Sistema Integrato zero-sei sul territorio cittadino. L’obiettivo dell’iniziativa, promossa da diversi stakeholder locali e nazionali – tra cui Percorsi di secondo welfare – grazie al supporto di Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’infanzia, è immaginare servizi sempre più adeguati grazie al coinvolgimento degli attori territoriali che sono a vario titolo interessati al tema. Il progetto, tra le altre cose, prevede la realizzazione di alcuni seminari, curati da esperti del tema zero-seri, aperti a educatori, insegnanti, genitori, referenti educativi e coordinatori dei servizi per l’infanzia. Il 5 novembre si svolgerà il terzo appuntamento (qui l’elenco completo) che sarà coordinato dal pedagogista ludico Antonio Di Pietro sul tema "Partecipazione delle famiglie alla comunità educante". In vista dell’incontro gli abbiamo fatto qualche domanda.
Da un punto di vista pedagogico, a suo avviso quali vantaggi offre l’approccio integrato alle famiglie?
I vantaggi possono essere molti, tutti nell’ottica di rinforzare “alleanze educative” fra servizi educativi e famiglie. Per farlo occorre però un dialogo costante fra nido, scuola dell’infanzia e genitori. Un dialogo dove ascoltarsi e accogliere punti di vista per crescere insieme.
Perché e in che modo le famiglie dovrebbero essere coinvolte nella creazione di comunità educanti nell’ambito dello zero-sei?
Al nido e a scuola non ci va “solamente” un bambino, ma tutta la famiglia. Quello che sto facendo nelle mie attività, anche in sinergia con il “Consorzio La Rada”, è sperimentare pratiche di partecipazione che attivano riflessioni per coltivare la cultura dell’infanzia.
In linea generale qual è il suo punto di vista sull’attuale stato di attuazione della riforma sullo zero-sei nel nostro Paese?
Stiamo facendo passi importanti. Sappiamo bene che per crescere occorre tempo. Ci vuole perseveranza e mi pare che sia ben presente qui a Salerno.
Quali sono a suo avviso gli altri aspetti su cui occorrerebbe intervenire prioritariamente affinché lo zero-sei diventi un vero elemento di forza per il sistema educativo italiano?
Soffermarsi sulla dimensione metodologica, ovvero sul “come” agiamo con l’intenzione di creare un contesto efficace per la crescita e gli apprendimenti.
Questo approfondimento è parte del Focus ZeroSei