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Una proposta in quattro punti indirizzata al governo per aumentare l’occupazione femminile ed evitare quello spreco di talenti che l’Italia non può più permettersi. Si chiama FAST, l’agenda per le donne italiane che Maurizio Ferrera ha presentato lunedì sera al teatro Franco Parenti di Milano in occasione dell’incontro Il lavoro, la famiglia e noi. Prove di (ri)conciliazione, la prima di una serie di iniziative organizzate dalle giornaliste della 27Ora, il blog del Corriere della Sera , sul tema della conciliazione vita-lavoro e dal titolo “il tempo delle donne”.

Fast – ovvero: F come famiglia, A come asili, S come servizi sociali e T come tempi di lavoro e di vita, ha spiegato Ferrera. E quindi: allungare il congedo obbligatorio di paternità affinché la “conciliazione” diventi una questione di “condivisione” tra uomo e donne (famiglia); aumentare i posti al nido non solo pubblici ma anche con l’aiuto dei privati e del terzo settore (asili); servizi per gli anziani e in particolare per gli anziani non autosufficienti in crescente aumento (servizi); orari flessibili, telelavoro, nuovi tempi della città e più facilità a ottenere il part-time. Ma che la riduzione dell’orario di lavoro non sia solo per le donne (tempi).

Di non sola analisi politica però vive la conciliazione, e l’incontro di lunedì ha raccontato il tema dell’equilibrio vita-famiglia attraverso molteplici registri. Quello, innanzitutto, del vissuto e della passione politica, con Emma Bonino intervistata da Barbara Stefanelli, vice-direttrice del Corriere della Sera, e da Paolo Valentino. Parlando delle “corde” culturali che impediscono alle donne di correre, la ministra degli Esteri ha ricordato le sue, quelle di una bambina di una scuola a Bra, in Piemonte, che riuscì a convincere gli insegnanti ad abolire le scalinate separate per maschi e femmine.

E quelle che sussistono ancora oggi, anche all’interno dello stesso dibattito sulla parità, come la tendenza a considerare la conciliazione solo una questione femminile: “perché il problema – ha spiegato Emma Bonino– non è solo delle donne ma piuttosto delle coppie, chiamate a condividere le responsabilità di cura”, comprese quelle relative agli anziani, un problema che la Bonino ha definito “gigantesco”.

Altro registro: quello del teatro, con Andrée Ruth Shammah alla regia di uno spettacolo che ha alternato monologhi e danza contemporanea. Bravissima Lucia Mascino, interprete tragicomica di una mamma appassionata del proprio lavoro. La serata è proseguita con le video inchieste del Corriere sulle politiche di conciliazione proposte dalle aziende. La telecamera si è infilata dentro le organizzazioni – grandi e piccole –per capire le possibili strategie di cambiamento: dalla Siemens, che ha puntato tutto sulla flessibilità degli orari di lavoro e sulla valutazione della performance basata sui risultati, abolendo cartellini e le postazioni fisse in ufficio, alla Elettrotec, una piccola azienda del manifatturiero milanese a conduzione illuminata che non ostacola il part-time.

E infine Piano C, il primo spazio di co-working milanese a misura di genitori che risponde alle esigenze dei free-lance. Ha chiuso l’evento la proposta Fast, seguita dalle parole straordinarie della poetessa e contadina Mary Collier, inglese di inizio settecento che imparò a leggere e a scrivere per poter rispondere alle accuse pubbliche di lassismo rivolte alle donne da sir. Sthephen Duck, e che racconta con linguaggio lirico dell’iniqua distribuzione delle responsabilità di cura. Una voce fuori dal coro e lungimirante per i suoi tempi che interpella il presente e i nostri ritardi.

 


Riferimenti

Il programma della prima serata

Il blog del Corriere della Sera La Ventisettesima Ora

L’articolo di Maurizio Ferrera sulla proposta FAST

 

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