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Immersi nella storia

La Civica Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli è una biblioteca che riassume in sé perfettamente la duplice dimensione di biblioteca di conservazione e biblioteca d’uso. Il suo nucleo centrale è la Sezione Antica che conserva un patrimonio librario e documentale strettamente legato al lascito iniziale del 1466 di Guarnerio d’Artegna e a quello di mons. Giusto Fontanini del 1736. Il patrimonio si è arricchito nel tempo grazie a molte donazioni e lasciti: oggi conta circa 600 manoscritti, più di 80 incunaboli, oltre 700 cinquecentine, e comprende nel suo complesso circa 12.000 edizioni a stampa antiche ed importanti fondi archivistici.

Le funzioni di biblioteca d’uso e di pubblica lettura sono svolte dalla Sezione Moderna, con un patrimonio librario cospicuo di circa 60.000 volumi e con i consueti servizi, che vanno dal prestito librario alle attività di promozione della lettura per ragazzi e adulti ad altre proposte culturali.

Dal marzo 2015 al febbraio 2020, mentre ne ero direttrice, con l’aiuto di uno staff motivato e dalle capacità straordinarie, la Guarneriana è stata impegnata in un intenso lavoro di rinnovamento della propria comunicazione (nuovo logo, nuovo sito web, pagina facebook) e in progetti innovativi, tra i quali spicca sicuramente la Teca Digitale, progetto pilota in Regione Friuli Venezia Giulia di digitalizzazione e pubblicazione online del patrimonio manoscritto, presentato a fine 2016 in occasione del 550° della fondazione della biblioteca.

Biblioteca guarneriana. Fonte: Wikipedia

Nel fermento delle celebrazioni, si è concluso anche il lavoro di una brillante tesista dell’Università degli Studi di Udine, Caterina Vidon, che sotto la guida del prof. Neil Harris, ha condotto un lavoro di censimento e catalogazione di tutte le carte decorate presenti nei fondi librari a stampa della Guarneriana, i cui esiti sono pubblicati sulla teca digitale della biblioteca.

Difetti che diventano pregi ricercati

In questo contesto è nato progetto “Le stoffe della Guarneriana” al fine di valorizzare i volumi a stampa appartenenti al fondo antico della Guarneriana e le carte decorate che vi sono contenute. L’uso delle carte decorate nella legatura dei libri ha probabilmente origine sul finire del Cinquecento, non tanto da un’esigenza estetica, quanto per la necessità di correggere un difetto. I fogli di guardia bianchi ingiallivano a contatto con il cuoio tinto utilizzato per le coperture esterne, e la tintura, specialmente ai rimbocchi, provocava tracce di colorazione, generando uno sgradevole effetto. Per ovviare, vennero introdotte controguardie in carta colorata che permettevano di mascherare il difetto, aggiungendo meraviglia e bellezza ai libri.

È però nel Settecento che si raggiungerà il livello più alto di quest’arte in quanto nel mercato si riverseranno, ben accolte, tantissime proposte, indirizzate ai ceti alti della borghesia e dell’aristocrazia. Nelle stanze dei palazzi della società mercantile e nella nobiltà, la carta decorata verrà applicata ai muri, legherà libri, sarà utilizzata per i ventagli e rivestirà cofanetti ed astucci, costituirà un complemento d’arredo dal significativo valore estetico.

La tecnica preferita per la produzione di carte decorate in Italia fu la xilografia, il cui procedimento è rimasto pressoché invariato nel corso dei secoli: il disegno veniva intagliato su una tavoletta di legno lasciando in rilievo le parti che si volevano inchiostrare ed imprimere sulla carta, scavando tutto il resto. La matrice veniva poi inchiostrata sulle parti in rilievo con un tampone o un pennello, poi deposta e premuta col torchio o “à la frappe”, cioè colpendo con un mazzuolo il verso della matrice, sul foglio leggermente inumidito.

Da un’idea sognata una cascata di collaborazioni culturali e sociali

Da un’idea che in prima battuta appariva un sogno è nata una proposta progettuale denominata “Visite guidate e merchandising per la Civica Biblioteca Guarneriana”. Si è trattato di un intervento di valorizzazione e promozione finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con un contributo economico assegnato al Comune di San Daniele in occasione del 555° compleanno della Biblioteca. Dalle carte xilografate, che impreziosiscono le legature dei volumi settecenteschi della Guarneriana, ha così preso forma il progetto che ha coinvolto nella sua realizzazione: l’Associazione Centro Caritas di Udine con il laboratorio di Sartoria sociale Fîl, l’artista Virginia di Lazzaro, la cooperativa sociale Damatrà, e che – a cascata – ha coinvolto anche altre realtà sociali e produttive.

Nel maggio 2021 è stata sottoscritta una convenzione tra il Comune di San Daniele e l’Associazione Centro Caritas per la realizzazione di un progetto di inclusione occupazionale il cui obiettivo era portare la bellezza delle carte decorate delle legature dei volumi antichi, negli abiti confezionati da donne in svantaggio sociale, legando cultura e welfare e creando occasione di inclusione e di emancipazione.

Virginia Di Lazzaro, dai decori delle carte xilografate, ha ricostruito le matrici di legno necessarie a stampare a mano stoffe preziose, con la tecnica del block print, seguendo gli stessi principi tecnici e stilistici del passato. Per la realizzazione degli stampi, i disegni delle carte decorate sono stati ridisegnati a computer in vettoriale per correggere le imperfezioni a stampa e ricostruire la forma della matrice. Parte degli stampi sono stati scolpiti a mano, parte con il pantografo a controllo numerico e, per i disegni più sottili, usando la macchina taglio laser. Ogni tecnica ha permesso di dare la miglior resa di stampa. Per gli stampi a pantografo è stato usato legno di mogano di lunga stagionatura.

Un momento di lavoro alla sartoria Fil
Un momento di lavoro alla sartoria Fîl. Fonte: Arcidiocesi di Udine

I tessuti sono stati stampati a mano dall’artista con la collaborazione dei ragazzi e delle ragazze dei progetti di Alternanza scuola-lavoro del Liceo artistico G. Sello di Udine, e le stoffe stampate sono quindi passate alle mani creative delle donne della Sartoria sociale Fîl che con esse hanno confezionato preziosi abiti, accessori e gadget tessili (cinture alla giapponese, mascherine per il sonno, foulard, sciarpe e stole, ecc.) quali prototipi di merchandising di qualità per la Civica Biblioteca Guarneriana.

In particolare, la fashion designer pordenonese Andrea Werner partendo dalle stoffe ha disegnato una collezione di abiti dalle linee morbide, adatte a vestire ogni donna, la cui realizzazione è stata poi affidata alle donne del citato laboratorio Fîl, legato Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine, che offre spazi e tempi per riqualificare e ricostruire identità e competenze attraverso il lavoro e attività concrete. Uno spazio di tempo dedicato alle persone che possono sperimentare il linguaggio tecnico della professione sartoriale, scoprire le proprie competenze che, accompagnate e significate insieme agli operatori, possono essere il seme di un progetto di formazione e lavoro. La sartoria è infatti uno spazio propedeutico all’ingresso nel mondo del lavoro, ma è soprattutto un luogo di intrecci, di culture e di personalità, in cui ognuno può dare qualcosa, perché ognuno ha una ricchezza da condividere.

Dalle carte alle stoffe, la cultura anima proposte sociali

Il 9 ottobre 2021, in occasione del 555° anniversario di fondazione della Guarneriana, tutti gli attori del progetto si sono ritrovati per presentare alla città di San Daniele i risultati di questo entusiasmante progetto.

Dalle carte alle stoffe: la mattinata è stata dedicata alle visite guidate alla Sezione Antica della Guarneriana, realizzate con la collaborazione dell’agenzia regionale per il turismo PromoTurismoFVG che ha sostenuto i costi delle guide turistiche, i contenuti delle quali sono stati redatti dall’ideatrice del progetto. Le visite sono iniziate con l’esposizione dei volumi le cui carte decorate hanno ispirato il progetto, per poi percorrere le vie cittadine alla ricerca dei disegni che sono “usciti” dai libri antichi per abitare San Daniele negli abiti indossati da alcune donne della città collinare, speciali testimonial per un momento.

Presentazione del progetto Le stoffe della Guarnariana a San Daniele del Friuli
Presentazione del progetto sotto la Loggia della Guarneriana. Fonte: Biblioteca Guarneriana

Sotto la Loggia , sono stati allestiti degli stand con l’esposizione dei prodotti tessili di minore dimensione. Diversi negozi del centro storico di San Daniele si sono resi disponibili ad ospitare, nelle loro vetrine, alcuni prototipi dei gadget tessili creati, mentre le titolari dei negozi hanno indossato i capi per la giornata, divenendo testimonial preziose e partecipi.

Nel progetto sono state coinvolte, in termini di ulteriore collaborazione, anche alcune cooperative sociali.

La cooperativa sociale Ragnatela, che opera nel territorio collinare del Friuli, ha contribuito fornendo le stole indossate sugli abiti, per scaldare le donne con tessuti caldi fatti da mani di donne, nella giornata di festa. La cooperativa sociale Ragnatela, infatti, produce a telaio, antico strumento che molto racconta della storia del passato del Friuli rurale e che diventa strumento efficace di inclusione lavorativa.

La cooperativa sociale Nemesi, invece, si è virtuosamente innestata nel progetto delle stoffe della Guarneriana, con il proprio progetto “La Gioviale – cementine a nord-est”, realizzando nei propri laboratori sociali splendide cementine ispirate ai decori delle carte xilografate che sono state esposte negli stessi spazi dell’evento pubblico.

La cooperativa sociale Damatrà, infine, una delle realtà che ha partecipato fin da principio allo sviluppo dell’idea iniziale, ha dato forma alla volontà dell’ideatrice del progetto di coinvolgere, nell’evento conclusivo di presentazione degli esiti del progetto, anche il pubblico più piccolo con il linguaggio della creatività e della fantasia. Gli operatori di Damatrà hanno condotto un laboratorio, che ha riscosso un bel successo, per bambini e famiglie che ha legato territorio, narrazione e azione artistica, permettendo a tutti di sperimentare la stampa xilografica.

Impatti sociali e culturali, non solo nella comunità locale

Il progetto ha avuto come ulteriore esito una nuova convenzione triennale tra Caritas e Comune di San Daniele per la prosecuzione delle attività.

Il progetto “Le stoffe della Guarneriana” ha raccontato il Friuli, attraverso il coinvolgimento di realtà virtuose, sociali e al contempo economiche, che perseguono l’obiettivo di creare lavoro e inclusione anche per coloro che versano in situazioni di fragilità, fatica, con un occhio più attento alle donne e ai giovani. Nella Sartoria sociale Fîl, donne di diverse nazionalità, attraverso il loro impegno e il loro lavoro, hanno contribuito con questo progetto, alla valorizzazione del territorio e della sua storia.

Investire in questo progetto ha significato credere che tutti possono contribuire alla storia di un luogo ed esserne parte creatrice. Questa idea di territorio inclusivo è la spinta che può far rifiorire anche tracciati di vite che incontrano momenti di fragilità.

 

Questo contributo è parte del Focus tematico Collaborare e partecipare, che presenta idee, esperienze e proposte per riflettere sui temi della collaborazione e della partecipazione per facilitare cooperazione e coinvolgimento. Curato da Pares, il Focus è aperto a policy maker, community maker, agenti di sviluppo, imprenditori, attivisti e consulenti che vogliono condividere strumenti e apprendimenti, a partire da casi concreti. Qui sono consultabili tutti i contenuti del Focus.