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L’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze della Regione Emilia-Romagna

LAssemblea dei ragazzi e delle ragazze è un progetto a supporto della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza composta da giovani tra i 9 e i 18 anni provenienti da tutto il territorio regionale e ha funzioni consultive e propositive.

Intende promuovere e valorizzare la partecipazione attiva di ragazze e ragazzi, ascoltando i loro pareri, opinioni e proposte su questioni che li riguardano direttamente o indirettamente e portandole all’attenzione dell’Istituzione regionale.

I suoi componenti si riuniscono on line una volta al mese suddivisi in due gruppi in base all’età.

Durante l’anno sono previsti inoltre alcuni momenti in presenza cui partecipano tutti i componenti a prescindere dalla loro età.

Nel corso degli incontri ragazzi e ragazze sono supportati dalle referenti dell’Ufficio della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e, per il progetto “Gli spazi che vogliamo” che raccontiamo di seguito, dalle facilitatrici di Pares – Giulia Bertone e Irene Sorrentino.

Il progetto “Gli spazi di vita”

Dopo un incontro che i ragazzi e le ragazze hanno avuto con le referenti del Coordinamento Regionale Infanzia e Adolescenza, un organismo consultivo della giunta regionale che ha l’obiettivo di dare maggiore impulso ad un’azione complessiva di attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è nata l’idea di lavorare sugli spazi.

Quell’incontro aveva l’obiettivo di avviare un confronto su un tema molto specifico: le relazioni tra ragazzi e adulti, sia nel contesto familiare che in quello scolastico. I contributi emersi sono stati molto ricchi e hanno permesso di intuire come questo tema necessitasse di un ulteriore approfondimento per poterne cogliere appieno tutta la complessità.

In accordo con l’Ufficio della Garante si è così deciso di proporre ai ragazzi e alle ragazze dell’Assemblea di lavorare, appunto, sugli “spazi”, intesi non tanto come spazi fisici, quanto come spazi sociali, in cui si sviluppano relazioni, si creano connessioni, si cresce e ci si confronta con gli altri.

La condivisione del tema e il metodo di lavoro

Il percorso e le modalità di lavoro sono state condivise con i ragazzi e le ragazze durante una seduta dell’Assemblea in cui si è presentato il tema degli spazi e una proposta di prodotto finale da costruire insieme: un canvas-manifesto ad essi dedicato.

Il canvas è parso subito lo strumento migliore per orientare e sviluppare il lavoro. Si tratta di una mappa che rende visibili le questioni fatte oggetto di confronto e approfondimento, serve a co-progettare, a elaborare insieme, a far convergere i pensieri individuali in un pensiero collettivo. Il canvas si costruisce, prende forma lentamente, assorbe le idee di ognuno e le restituisce arricchite del pensiero di molti.

L’intero percorso si è svolto essenzialmente on line, utilizzando Drive, Zoom e la lavagna virtuale Miro (di cui vi avevamo raccontato l’utilizzo qui e qui, ndr). I ragazzi e le ragazze hanno lavorato insieme, alternando momenti di confronto in sottogruppo a momenti di restituzione ed elaborazione in plenaria.

Si fa presto a dire “spazi”

Il primo passo è stato quello di definire, insieme, quali sono gli spazi di vita dei ragazzi e delle ragazze e quali dovrebbero essere le loro caratteristiche.

I ragazzi e le ragazze, in due momenti diversi, in base all’età, si sono confrontati su entrambi i temi, hanno individuato i loro spazi (quelli in cui trascorrono più tempo, quelli in cui sviluppano relazioni significative, quelli in cui danno sfogo alle loro passioni e ai loro interessi) e hanno individuato una serie di caratteristiche che dovrebbero avere per essere “migliori”. Di seguito due degli schemi realizzati dai attraverso Miro.

Dalle aspettative alle proposte

Si è quindi passati alla fase elaborativa vera e propria.

Grazie alla tecnica di brainstorming strutturato OPERA (di cui abbiamo parlato qui, ndr), i ragazzi e le ragazze del gruppo 1 (i più piccoli) e del gruppo 2 (i più grandi) hanno individuato idee, proposte concrete e indicazioni operative per rendere i loro spazi di vita rispondenti a quelle caratteristiche individuate in precedenza. Le cinque fasi di lavoro in cui si articola OPERA (Opinioni personali, Pensieri di gruppo, Esposizione, Rilevanza e Aggregazione) hanno permesso di creare un indice visuale condiviso e individuare quei filoni di lavoro su cui sviluppare il confronto ed elaborare il documento finale.

Verso il documento finale: la scrittura collaborativa

Quanto emerso è stato poi “trasferito” dal gruppo di lavoro (tramite le referenti dell’Ufficio della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e le facilitatrici di Pares) su un documento Drive in cui sono stati consolidati i filoni individuati e riportati, con una minima elaborazione, tutti i contributi ad essi associati.

Questo è stato il documento di partenza su cui si è avviato il percorso di scrittura collaborativa (le cui potenzialità avevamo già raccontato qui, ndr). Otto sono le sezioni che lo compongono (ovvero i filoni dell’indice visuale elaborato con OPERA):

  • spazi attrattivi,
  • spazi di relazione con gli adulti,
  • la scuola è uno spazio in cui essere felici,
  • spazi che comunicano,
  • spazi sostenibili,
  • spazi inclusivi e accessibili,
  • spazi in cui stare bene,
  • spazi digitali.

Il documento è stato quindi presentato ai ragazzi e alle ragazze dell’Assemblea. L’incontro è stato un importante momento di condivisione: fino ad allora il confronto era avvenuto all’interno dei due sottogruppi (piccoli e grandi). I contributi emersi riflettevano quindi le idee e le esigenze proprie dell’età di coloro che le avevano proposte. Si trattava ora di fare sintesi, valorizzando sottolineature, sensibilità e percezioni.

A quel punto si è passati alla fase di scrittura vera e propria. I ragazzi e le ragazze, a coppie o in trii, hanno sviluppato quanto riportato nel documento. Lo hanno arricchito di ulteriori contenuti, hanno apportato modifiche e integrazioni fino ad arrivare ad una prima bozza di lavoro che è stata presentata e discussa in Assemblea durante un incontro in presenza.

Nasce (anche) il canvas-manifesto

Durante quest’incontro, a fronte della ricchezza dei contributi contenuti nel documento, si decide di mantenerne una versione integrale e di affiancare ad essa il canvasmanifesto, ovvero la versione più agile e snella, colorata e dal forte impatto comunicativo. Grazie al confronto con l’ufficio per la comunicazione, si è individuato il possibile formato e si sono ipotizzate soluzioni grafiche condivise.

Alcuni componenti dell’Assemblea si sono presi l’incarico di selezionare le parti da riportare nel canvas, altri quello di controllare la bozza del documento integrale per individuare eventuali errori e refusi.

Come utilizzare il canvas-manifesto

Il 30 novembre 2023, presso l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, i ragazzi e le ragazze hanno presentato pubblicamente il documento integrale e il manifesto: in sala, oltre a rappresentanti della Regione, anche rappresentanti del mondo della scuola e del Terzo Settore e degli enti locali.

Un’occasione importante che ha permesso di condividere il percorso svolto e di confrontarsi sulle possibili strategie di diffusione e valorizzazione del documento.

Questo momento finale di riflessione collettiva – che ha visto i ragazzi e le ragazze dell’Assemblea lavorare fianco a fianco con attori strategici per le politiche giovanili – ha portato alla definizione di azioni e iniziative per rendere il canvas-manifesto uno strumento capace di incidere concretamente sulla costruzione di spazi sociali più aderenti ai bisogni dei giovani.

Uno strumento per la comunità educante

Il documento  “Gli spazi che vogliamo – Idee e proposte concrete per migliorare gli spazi quotidiani dei giovani” vuole essere uno strumento a disposizione della comunità educante.

Fornisce linee guida e indicazioni operative per promuovere spazi accoglienti, inclusivi e attenti alla qualità delle relazioni. Suggerisce criteri per la progettazione di spazi che siano rispondenti alle reali esigenze dei ragazzi e delle ragazze. Offre spunti su come stimolare la partecipazione attiva e consapevole dei giovani. Aiuta a sviluppare una consapevolezza delle diverse esigenze e abilità degli studenti, incoraggiando una didattica aperta, inclusiva e innovativa. Fornisce indicazioni concrete che possono guidare insegnanti, educatori e genitori nell’interazione con ragazzi e ragazze. Favorisce una cultura di apprendimento continuo, perché incoraggia la riflessione e la revisione delle pratiche educative.

Documento integrale e canvas-manifesto sono disponibili qui.

Questo contributo è parte del Focus tematico Collaborare e partecipare, che presenta idee, esperienze e proposte per riflettere sui temi della collaborazione e della partecipazione per facilitare cooperazione e coinvolgimento. Curato da Pares, il Focus è aperto a policy maker, community maker, agenti di sviluppo, imprenditori, attivisti e consulenti che vogliono condividere strumenti e apprendimenti, a partire da casi concreti. Qui sono consultabili tutti i contenuti del Focus.