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Povertà alimentare

Il tema della povertà alimentare rappresenta oggi uno dei problemi più gravi, ma al tempo stesso meno discussi, che affligge il nostro Paese. Anche se in pochi ne parlano sono infatti milioni gli italiani che ogni giorno non riescono più a rispondere a bisogni considerati essenziali, arrivando a soffrire la fame in una delle Nazioni più avanzate al mondo. Non si tratta più solamente di soggetti appartenenti alle cosiddette categorie a rischio, ma di centinaia di migliaia di persone che sono scivolate in condizioni di indigenza prima impensabili, privi delle risorse necessarie al proprio sostentamento primario.

Di fronte a questo grave problema, in occasione di Expo Milano 2015 e con il patrocinio del comitato scientifico del Comune di Milano, composto dalle sette principali Università della città, Secondo Welfare ha sviluppato un focus tematico dedicato alla povertà alimentare e agli strumenti utili a contrastarla, con l’intento di stimolare il dibattito intorno a questo importantissimo tema.

In tale ambito raccontiamo esperienze che coinvolgono istituzione pubbliche, organizzazioni private e realtà del Terzo Settore che ogni giorno sono impegnate a combattere la povertà alimentare, con particolare attenzione per esperienze innovative e trasversali.

Il Ministero dell’Ambiente ha scelto di coinvolgere numerose associazioni, enti e imprese nello sviluppo del Piano Nazionale di Prevenzione per lo Spreco Alimentare. Per questa ragione, nel corso di un convegno organizzato a Roma, diverse aziende della filiera agroalimentare e numerose organizzazioni attive nella lotta agli sprechi alimentari avranno modo di confrontarsi sui diversi aspetti legati a questa delicata tematica per stabilire gli elementi su cui sarà prioritario intervenire.
La crisi è sempre più forte anche nei Paesi europei più avanzati, che contro ogni aspettativa vanno scoprendosi “affamati” e costretti a rimettere in discussione l’efficacia del proprio modello di welfare, ma anche di lavoro. Tra coloro che soffrono la fame, infatti, sono sempre più numerosi i working poor. Ecco cosa succede in Francia, Germania e Regno Unito.
In occasione della giornata mondiale dei diritti umani Caritas Internationalis ha lanciato la Campagna “Una sola famiglia umana- cibo per tutti”, con l’obiettivo di eliminare la fame entro il 2025, sensibilizzando l’opinione pubblica sul tema dello spreco alimentare e del consumo sostenibile e proponendo ai governi di adottare un nuovo quadro normativo sul diritto al cibo.
Il 30 novembre scorso si è svolta la 17ª edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, evento che annualmente consente agli italiani di donare parte della propria spesa a chi ha fame. In un solo giorno sono state raccolte 9.037 tonnellate di generi alimentari, che verranno distribuiti dalla Rete Banco Alimentare nel corso dei prossimi mesi.
Sabato 30 novembre si svolgerà la 17ª edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, tradizionale appuntamento organizzato dalla Fondazione Banco Alimentare per raccogliere prodotti alimentare da destinare a chi è meno fortunato. In un periodo storico drammatico come quello attuale, in cui il numero degli indigenti ha raggiunto livelli che non si registravano dal secondo dopoguerra, partecipare e far partecipare all’iniziativa assume quindi un’importanza e un significato del tutto particolari. Abbiamo chiesto a Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus di aiutarci a meglio capire il senso di questa giornata particolare.
Nel 1987 Jacques Delors, allora presidente della Commissione europea, istituì il Programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti, il PEAD, prevedendo l'attribuzione di prodotti agricoli immagazzinati dalla Comunità Europea agli Stati membri che intendessero distribuirli sotto forma di aiuto alimentare alle persone indigenti. Alla fine del 2013 il PEAD si esaurirà lasciando spazio a un nuovo fondo, il FEAD, che dovrebbe sostituirne le funzioni. Molte tuttavia sono le preoccupazioni per questo passaggio, che arriva in una situazione sociale particolarmente allarmante e complicata, tanto a livello italiano che europeo.
Sono sempre più numerosi gli Italiani che si avvicinano ai Gruppi di acquisto solidale. Due sono le motivazioni alla base di questa tendenza: l’impoverimento delle famiglie - l’acquisto di gruppo può permettere un risparmio anche del 30% sui prodotti di alta qualità ma, soprattutto, la ricerca di un consumo sostenibile non solo economicamente ma anche dal punto di vista sociale e ambientale.
Da circa un mese a Milano è operativo un social market che cerca di rispondere ai bisogni di chi non riesce più a soddisfare adeguatamente le proprie esigenze primarie, specialmente sul fronte alimentare. Aperto in un locale confiscato alla criminalità organizzata in zona Loreto, questo emporio solidale rappresenta un’interessante esempio di welfare mix.
Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di conoscere numerosi soggetti attivi nel contrato alla povertà alimentare che vanno dalle grandi reti nazionali alle piccole esperienze di livello locale. In occasione del lancio del nostro Focus sulla povertà alimentare vi segnaliamo alcune delle più significative che abbiamo incontrato.
Il 16 ottobre, giornata mondiale per l’alimentazione, la Fondazione Banco Alimentare ha lanciato una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della povertà alimentare nel nostro Paese, mai così grave dal secondo dopoguerra.
La povertà alimentare in Europa cresce e raggiunge livelli che non si vedevano dal dopoguerra. Ma cosa succede se a essere colpito è il Paese che “a tavola” ha fatto scuola nel mondo e dove la produzione alimentare è uno dei pilastri che sta tenendo in piedi l’economia nazionale?
I deputati Repubblicani hanno presentato lo scorso mese un progetto di legge per apportare tagli massicci al Supplemental Nutrition Assistance Program - programma volto al contrasto della povertà alimentare – che, con un costo di 80 miliardi di dollari l’anno, viene additato come finanziariamente insostenibile.