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Povertà e inclusione

Tradizionalmente nel nostro Paese la lotta alla povertà ha trovato poco spazio nelle agende politiche dei Governi che si sono succeduti negli anni della Seconda Repubblica. Di conseguenza, gli strumenti di policy per il contrastare le situazioni di maggior indigenza sono rimasti estremamente deboli. In questo quadro, tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un rinnovato impegno dell’attore pubblico nel campo del contrasto alla povertà che, dopo un lungo percorso, ha portato l’Italia a dotarsi per la prima volta di misure strutturali in questo campo. Funzionano? Sono efficienti? Come si potrebbero migliorare?

Percorsi di secondo welfare vuole contribuire a sostenere il dibattito e far conoscere le azioni che le istituzioni pubbliche e gli attori del secondo welfare stanno sviluppando per contrastare la povertà. In questo senso, il Focus supovertà e inclusione mira a realizzare un costante monitoraggio:

  1. del fenomeno della povertà, attraverso la rassegna dei principali rapporti pubblicati in materia;
  2. delle azioni pubbliche volte ad implementare le misure di contrasto all’indigenza;
  3. delle iniziative che vedono protagonisti gli attori del secondo welfare.
Nella seduta dell’8 ottobre 2015, la Regione Lombardia ha approvato il “Reddito di Autonomia”, un pacchetto di misure rivolte ai cittadini lombardi in condizione di difficoltà economica. L'insieme dei provvedimenti è stato adottato dopo che la Regione, la scorsa primavera, ha avanzato l'idea di avviare la sperimentazione di un reddito di cittadinanza su base regionale. Per l’implementazione di queste misure sono stati stanziati 50 milioni di euro per gli ultimi tre mesi del 2015 e 200 milioni per il 2016.
Chiara Agostini ha intervistato Stefano Sacchi, docente dell’Università degli Studi di Milano e consigliere del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, chiedendogli di raccontarci le principali novità introdotte dalla Legge di Stabilità sul fronte del contrasto alla povertà. Il testo attuale, che rende strutturale interventi da oltre un miliardo e mezzo per le fasce più deboli della popolazione, unificherà le prestazioni esistenti per arrivare a una misura unica di contrasto alla povertà, migliorando l’equità dell’assistenza sociale italiana.
Come in quasi tutti i Comuni che hanno sperimentato la Nuova Carta Acquisti, anche il Comune di Milano è riuscito a impiegare poco più del 50% delle risorse messe a disposizione dal Ministero. Nonostante ciò, la sperimentazione ha favorito alcuni cambiamenti positivi promuovendo l’innovazione degli interventi in materia di lotta alla povertà e integrazione dei servizi. Andiamo ad approfondire il percorso seguito da Palazzo Marino.
Venezia, come la maggior parte dei Comuni oggetto della sperimentazione, non ha esaurito le risorse destinate alla Nuova Carta Acquisti. Tuttavia nella città lagunare la sperimentazione dello strumento ha posto le basi per lo sviluppo di nuove modalità operative che potrebbero essere stabilizzate qualora l'iniziativa proseguisse, specialmente sul fronte delle esperienze lavorative attivate per contrastare la povertà.
Bologna è fra quei comuni che non ha esaurito le risorse che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha destinato alla Nuova Carta Acquisti. L’amministrazione comunale ha infatti mirato a valorizzare la qualità dell’intervento attraverso la gestione di un numero ridotto di utenti, favorendo in tal modo il miglioramento della qualità delle prestazioni.
La “Nuova Carata Acquisti” è oramai operativa nei dodici comuni italiani oggetto della prima sperimentazione. A Torino, a differenza di molti altri comuni, la sperimentazione è riuscita a generare dei processi virtuosi e la quasi totalità delle risorse sono state impegnate. A cosa si deve il successo del caso torinese? Sicuramente bisogna tener conto della consolidata rete territoriale sviluppata.
L’Alleanza contro la povertà in Italia ha avanzato la sua proposta per l’introduzione di un reddito di inclusione sociale. Per sciogliere la complicata matassa delle proposte e delle sperimentazioni in essere e per capire meglio le caratteristiche del REIS, abbiamo intervistato Cristiano Gori, che ci ha illustrato le caratteristiche di questa iniziativa.
il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato i primi dati relativi a raccolta e gestione delle domande di accesso alla Nuova Carta Acquisti. Questa analisi, pur evidenziando alcuni limiti della sperimentazione, costituisce una base di apprendimento utile alla futura estensione della misura ad altri territori.