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Logo del Focus Assistenti Sociali di Percorsi di secondo welfare

Assistenti sociali

In Italia più di 45.000 persone, per la stragrande maggioranza donne, fanno un lavoro difficile ma fondamentale: sono assistenti sociali. Si tratta di professioniste presenti in moltissimi servizi pubblici e del secondo welfare: ospedali e aziende sanitarie, servizi sociali comunali, Ministero della Giustizia, ma anche associazioni, cooperative sociali e imprese. In questi ambiti – e in molti altri – l’assistente sociale è chiamata a promuovere la qualità di vita di persone e comunità svolgendo funzioni diverse: aiuto e accompagnamento nei confronti di persone e famiglie, advocacy presso le istituzioni e la politica, promozione del welfare di comunità, organizzazione e coordinamento dei servizi, ricerca scientifica e insegnamento.

Nel corso degli ultimi 15 anni diversi fattori hanno portato al centro del dibattito queste figure. Lo straordinario ridimensionamento della spesa sociale registrato dopo la crisi del 2008; l’aumento del numero di persone fragili e in difficoltà; l’introduzione di nuove politiche di contrasto alla povertà; vicende amministrative e giudiziarie che sono state per mesi al centro dell’attenzione – spesso poco informata – della politica e dei media. Perché la figura dell’assistente sociale è caratterizzata da un immaginario particolarmente negativo, rafforzato da decenni di battute, rappresentazioni stereotipate nei film e nei cartoni animati, descrizioni inaccurate nei media.

Dal nostro osservatorio, specialmente a partire dalla pandemia, abbiamo notato un’accresciuta difficoltà sui territori, specialmente nei servizi sociali e sanitari pubblici. Per questo motivo abbiamo deciso di creare un focus dedicato al lavoro dell’assistente sociale che proponga approfondimenti su dati, esperienze concrete, problemi, soluzioni innovative e temi emergenti attraverso riflessioni e contributi scritti da assistenti sociali e dalla nostra community.

Per conoscere meglio una professione centrale del primo e del secondo welfare. Trovate tutto di seguito.

L'8 novembre ricorre il ventesimo anniversario dell'approvazione della Legge 328/2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Abbiamo incontrato Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali, per parlare del rapporto tra la professione e la legge 328/2000 e per cercare di individuare qualche sfida prioritaria per i prossimi anni.
Quest'anno ricorre il ventesimo anniversario dell’approvazione della 328/2000, la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Il provvedimento, atteso per decenni, ha cercato di ordinare una materia frammentata imponendo un cambio di paradigma nel sistema. Questo articolo è il primo di una serie di approfondimenti che il nostro Laboratorio dedicherà al ventennale della legge.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo cercato di alimentare il dibattito riguardante il possibile ruolo degli assistenti sociali nel campo del welfare aziendale. Questo approfondimento, ripercorrendo l’esperienza dell'Alleanza Territoriale per le Famiglie realizzata nel territorio vicentino, si concentra sulle opportunità che il coinvolgimento degli assistenti sociali può avere nel processo di integrazione e co-progettazione dei servizi di welfare.
Anche le imprese, talvolta, si dotano di assistenti sociali. Perché? Responsabilità sociale verso i propri dipendenti? Certo, ma anche consapevolezza che prendere in carico i problemi dei propri dipendenti migliora il clima aziendale, rende l'impresa più produttiva e aumenta la qualità del lavoro. In questo contributo pubblicato all'interno del numero 1/2019 del periodico Welfare Oggi, si analizza proprio questo particolare fenomeno che, seppur non molto diffuso, sta divenendo sempre più significativo.
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