La protesta deriva dalla gestione delle procedure: tante le pratiche da gestire, poco il tempo (perchè gli assistenti sociali sono obbligati a rispettare un limite temporale stabilito per legge), spazi inadeguati. Con il rischio, per esempio, di violazioni delle norme sulla privacy. Si lavora a una soluzione, inclusa la richiesta di una modifica normativa per allargare la finestra temporale entro cui è obbligatorio dare un riscontro.
Durante il vertice in prefettura sindacati e Comune hanno cercato una soluzione con l’assessore al Welfare Luca Trapanese; si è convenuto sulla necessità di agire sinergicamente per migliorare l’organizzazione e garantire il benessere del contesto napoletano. I sindacati hanno sospeso la procedura di conciliazione in attesa di ulteriori incontri.
Pierluigi Frattasi ha approfondito questo argomento nel suo articolo per Fanpage.