Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina. Dopo un anno possiamo dire che tutta l’Europa si è mobilitata, affrontando quella che veniva considerata emergenza con strumenti di accoglienza. In Italia sono arrivati 173 mila profughi.
La protezione temporanea per le persone ucraine è stata applicata in maniera omogenea in tutta Europa e nella maggior parte dei casi ha funzionato. Anche se in molti casi questo ha comportato un rallentamento delle altre pratiche di accoglienza andando a stabilire un doppio standard. La libertà di movimento e l’accesso nel mercato del lavoro previsto dalla Direttiva 55 ha permesso però agli ucraini spostarsi con maggiore facilità, e per molte persone anche di tornare a casa in Ucraina per tempi più o meno lunghi, o in via definitiva.
Annalisa Camilli ha fatto un reportage su L’Essenziale in cui ha provato a raccontare le vite di queste persone, a distanza di un anno. Un bilancio dell’accoglienza che è stata offerta a molte di quelle persone che erano convinte di tornare presto a casa.
L’articolo è parte del progetto A Brave New Europe – Next Generation, che tra i suoi temi parla anche di migrazioni.