Un tempo percorso dai minatori sardi, oggi il Cammino Minerario di Santa Barbara è un itinerario storico, naturalistico e culturale che attira pellegrini da tutto il mondo. Questo percorso ad anello di 500 chilometri, suddiviso in 30 tappe, attraversa la natura incontaminata e i siti minerari dismessi del Sulcis Iglesiente Guspinese. Ispirato ai principi del turismo lento e della sostenibilità ambientale, il Cammino rappresenta una luce di speranza in un territorio segnato dalla crisi delle industrie pesanti del Sulcis.
La maggior parte delle risorse per intervenire sul Cammino sono arrivate dalla Regione Sardegna e hanno permesso di riqualificare numerosi sentieri e curare la manutenzione dei principali siti archeologici della zona, in collaborazione con i Comuni locali. A differenza di altri territori di cui abbiamo parlato attraverso i reportage di ABNE – come la Madonie, l’isola d’Elba o le aree interne del Molise – il contributo dei fondi europei finora è stato modesto, ma le cose appaiono destinata a cambiare.
Con l’arrivo dei 367 milioni di euro del Just Transition Fund le prospettive potrebbero migliorare. Il piano territoriale del JTF individua nel “turismo slow” e nella valorizzazione del patrimonio minerario le opportunità per diversificare l’economia del Sulcis, puntando a un flusso turistico costante tutto l’anno, oltre i mesi estivi. Ne parla Matteo Scannavini su Slow News.
Sentieri: un altro Sulcis è possibile
Matteo Scannavini, Slow News
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