Il 23° rapporto di Legambiente “Ecosistema scuola“ha indagato la qualità degli edifici e dei servizi scolastici su un campione di 5.616 edifici in 94 Comuni capoluoghi di provincia. Secondo le stime, il 58,7% degli edifici si colloca nelle due peggiori classi di efficienza energetica, F e G. Solo il 4,2% si trova in classe A e appena il 2% in classe B.
Questo vuol dire che 6 scuole 10 dieci possono essere fredde d’inverno o torride in estate, registrano dispersioni di calore o, al contrario, costringono insegnanti e alunni a convivere con spifferi e umidità. Eppure, come racconta Ilaria Sesana su Slow News, migliorare l’efficienza energetica delle scuole permetterebbe di garantire uno spazio più confortevole a chi le vive e le frequenta. E così facendo si potrebbero anche migliorare le prestazioni degli studenti. Il tema è che ci vorrebbero 40 miliardi di euro, ma il processo di rigenerazione porterebbe enormi vantaggi.
L’articolo, che parla di rigenerazione urbana, è parte del progetto A Brave New Europe – Next Generation.