Sulle solide fondamenta della prima edizione del progetto, A Brave New Europe: Next Generation tornerà ad affrontare i 10 temi che ha già preso in esame. Lo farà, però, cercando di rivolgersi a un pubblico il più possibile ampio e trasversale, ricorrendo a vari prodotti editoriali e adottando linguaggi differenti propri di 4 realtà giornalistiche italiane a loro modo uniche.
Slow News, che fa da capofila del progetto, racconterà storie, contesti e visioni per il futuro. Queste ultime verranno presentate grazie a dieci grandi firme che proporranno le loro “utopie per realisti”, per aiutare a disegnare un’Europa più coesa e coraggiosa. Internazionale, storico settimanale che raccoglie articoli provenienti da tutto il mondo, metterà a disposizione la propria competenza trentennale per raccontare 10 storie sui temi individuati da ABNE. Zai.net, mensile realizzato da studentesse e studenti delle scuole secondarie, pubblicherà sulla sua versione cartacea – distribuita migliaia di scuole del Paese – almeno 10 articoli scritti da ragazzi e ragazze. La Revue Dessinée Italia, la rivista interamente a fumetti che parla con il graphic journalism, produrrà un numero speciale sulla politica di coesione.
Percorsi di secondo welfare, come nella precedente edizione, metterà a disposizione dei giornalisti e delle giornaliste che parteciperanno al progetto le proprie competenze accademiche, per affrontare in maniera completa le tante questioni collegate agli argomenti oggetto di analisi.
Compagni di strada, vecchi e nuovi
Alberto Puliafito di Slow News, ha spiegato che “è la prima volta che tante realtà giornalistiche diverse uniscono le forze per raggiungere quante più persone possibili sulla politica di coesione europea: un tema che ci riguarda da vicino ma che è assente dai titoli principali della copertura giornalistica tradizionale“. Con A Brave New Europe, ha continuato Puliafito “partiamo da problemi reali delle persone, raccontiamo storie e proponiamo soluzioni“.
Il direttore di Internazionale Giovanni De Mauro ha sottolineato che nel 2023 il suo settimanale festeggiare il proprio trentennale, “30 anni in cui abbiamo pubblicato il meglio dei giornali di tutto il mondo. Con A Brave New Europe faremo qualcosa di diverso dal solito“. Rimarrà la dimensione internazionale “perché parleremo della politica di coesione europea, ma c’è la dimensione italiana perché vedremo alcuni dei suoi ricaschi in Italia. Capiremo come sono stati spesi i fondi in passato per dare un contributo a migliorare il modo in cui verranno usati in futuro”.
“Una Nuova Europa Coraggiosa non può che partire dalla Next Generation” ha detto Lidia Gattini, vice direttrice di Zai.net, “che darà parola a studenti e studentesse, che – attraverso un viaggio lungo tutto lo Stivale – indagheranno su come sono stati spesi i fondi dell’Unione Europea dedicati proprio alla prossima generazione”. “Non possiamo pensare di renderli protagonisti senza prima metterci all’ascolto” ha detto Gattini “e allo stesso tempo non possiamo erogare fondi senza far conoscere ai diretti interessati la quantità e la qualità dei servizi messi loro a disposizione“.
Andrea Coccia ha invece spiegato che La Revue Dessinée “metterà a disposizione di questo gruppo indipendente di media il giornalismo a fumetti, che ci permetterà di avvicinare le persone al mondo dei fondi europei. È un mondo sconosciuto ai più, distante, che proprio per questo si presta a essere inquinato da interessi, disinformazione, populismi. Il nostro giornalismo a fumetti contribuirà a renderlo meno opaco”.
Franca Maino, direttrice scientifica di Percorsi di secondo welfare, ha voluto rimarcare l’unicità di A Brave New Europe “capace di unire competenze giornalistiche e competenze di ricerca accademica per raccontare in maniera innovativa la Politica di coesione europea. Lo scorso anno Secondo Welfare ha messo a disposizione di Slow News dati, approfondimenti e riflessioni importanti per il buon esito della nostra iniziativa. Speriamo di poter fornire un valido supporto scientifico anche agli altri partner coinvolti nella nuova edizione del progetto che” ha aggiunto Maino “evidentemente, è stato apprezzato vista la scelta delle istituzioni europee di continuare a sostenere il nostro lavoro“.
Note
- ABNE per gli amici
- Di cui abbiamo raccontato anche i “dietro le quinte” con questo video