Da qualche settimana il welfare aziendale è diventato di casa da Monnalisa, azienda di abbigliamento per bambini con sede ad Arezzo. Presente in 60 Paesi, un fatturato da 39 milioni di euro e un export del 65%, quest’impresa ha deciso di integrare i benefit già attivi per i 140 dipendenti (rimborso viaggio casa/ufficio, orario elastico, mensa aziendale, sistema premiante) sostenendoli nelle spese per la salute, per la prevenzione, salvaguardandone il potere d’acquisto e riducendo, ove possibile, il cuneo fiscale.
«Sono orgoglioso di questa politica innovativa per una pmi italiana» dichiara Piero Iacomoni, fondatore e presidente di Monnalisa. Due dipendenti su tre sono di sesso femminile, il 70 per cento ha figli in età scolare. «Garantire la copertura sanitaria integrativa per tutti e una redistribuzione del valore generato da Monnalisa tramite rimborso delle spese di asili nido e rette scolastiche è quindi un segnale di attenzione verso i nostri collaboratori e un riconoscimento delle fatiche della conciliazione» aggiunge il presidente confidando in una ulteriore fidelizzazione e nella capacità dell’azienda di trattenere i tanti talenti che lavorano con passione e impegno.
«Welfare in azienda e i più bravi restano»
LuSer, Il Giornale, 25 giugno