Il territorio delle Madonie, nell’entroterra di Palermo, si trova ad affrontare sfide socio-economiche significative, specialmente in ambito infrastrutturale, dei trasporti, della sanità e del lavoro. Negli ultimi anni, però, è emersa una nuova strategia per affrontare queste difficoltà, caratterizzata da obiettivi chiari e modalità innovative di gestione dei fondi, inclusi quelli di coesione dell’Unione Europea.
Sin dagli anni Novanta, è stato avviato un percorso di networking per promuovere lo sviluppo del territorio. La recente approvazione della Strategia d’area per le aree interne, “Madonie 2030” ne è una chiara testimonianza. Questo progetto ha coinvolto 26 Comuni e circa 380 realtà del territorio, creando cinque gruppi di lavoro focalizzati su viabilità, sanità, sviluppo locale e servizi ecosistemici. Oltre un centinaio di persone, tra sindaci, assessori, tecnici e membri della società civile, hanno partecipato attivamente a questo lungo processo preparatorio.
La speranza è che, attraverso questo approccio collaborativo e integrato, le Madonie possano non solo affrontare le sfide attuali, ma anche costruire un futuro sostenibile e prospero per le prossime generazioni. Ne parla Ilaria Sesana su Slow News all’interno della serie “Madonie sospese” di ABNE.
Madonie 2030
Ilaria Sesana, Slow New
A Brave New Europe (ABNE) è il progetto promosso da Slow News e Secondo Welfare, grazie al sostegno della Commissione UE, per aiutare cittadini e cittadine a conoscere meglio la Politica di coesione europea. Tra i partner della terza edizione – Voyager – ci sono Internazionale, Zai.net, Revue Dessinée Italia, Le Grand Continent e Radio Popolare. Vuoi rimanere informato sul progetto? Iscriviti alla newsletter! |