E’ stato rinnovato il Contratto collettivo nazionale degli studi professionali. Il documento, tra le altre cose, definisce e disciplina il telelavoro con una regolamentazione essenziale e poco burocratica finalizzata a rendere la misura fruibile in maniera semplificata.
L’articolo 58 del contratto fornisce anzitutto una definizione di telelavoro, indicato come la variazione delle modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, derivante dalla modifica delle tradizionali dimensioni di spazio e tempo e dall’adozione di strumenti di lavoro informatici o telematici. Il Ccnl include nella nozione sia il telelavoro "classico" (svolto nella propria abitazione) sia quello svolto presso realtà esterne, definito come "hotelling".
Secondo l’intesa, i rapporti di telelavoro possono essere instaurati ex novo, oppure possono scaturire dalla trasformazione di rapporti che sono già in corso. Il telelavoro deve avere carattere necessariamente volontario e deve essere reversibile a scelta di ciascuna parte, dopo un periodo di tempo predefinito. Inoltre devono essere garantite pari opportunità in tema di progressione di carriera e iniziative formative.
Contratto professionisti, telelavoro più semplice negli studi
Giampiero Falasca e Giuseppe Latour, Sole 24 Ore, 27 maggio 2015