Un recente articolo pubblicato sull’inserto “Specchio” de La Stampa affronta il grave problema dell’insufficienza dei servizi sociali in Italia, evidenziando le conseguenze drammatiche di questo deficit sulla vita dei giovani e delle persone vulnerabili. In questo senso, l’articolo si concentra sul ruolo dell’assistente sociale, che Secondo Welfare segue ormai da tempo con un focus dedicato.
La nostra Elisabetta Cibinel è stata intervistata da Flavia Amabile, a cui ha spiegato perché oggi i servizi sociali non sono presenti capillarmente sul territorio, come scuola e sanità. Ma ci sono poi altri problemi, come il fatto che spesso le segnalazioni non arrivano ai servizi giusti a causa della complessità burocratica, evidenziando come questo sistema poco funzionale possa contribuire ai fallimenti.
Tra le voci citate nell’articolo c’è anche quella di Barbara Rosina, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, che esprime la sua frustrazione per le tragedie che potrebbero essere evitate con un adeguato supporto. Rosina denuncia la mancanza di personale e risorse nel settore, sottolineando che attualmente ci sono solo 868 assistenti sociali nei consultori, ben lontani dai 2.943 necessari. Questo scarto di 2.075 professionisti rappresenta un deficit critico, con un rapporto di un assistente sociale per oltre 10.000 abitanti in alcune regioni, un tema che abbiamo recentemente approfondito.