Circa 6 milioni di famiglie e oltre 9,5 milioni di minori. Sono i beneficiari dell’Assegno unico universale, lanciato nel marzo 2022 per accorpare tutte le misure di sostegno alle famiglie con figli. “A meno di due anni dal debutto dell’aiuto universale – scrive Il Sole 24 Ore – già si discute però di come mandarlo in soffitta o, comunque, di come superarne i limiti attraverso un restyling della misura”.
Il governo e la maggioranza si sono affrettati a smentire ogni indiscrezione di stampa che annunciava la cancellazione del provvedimento. Se e come verrà cambiato, però, non è ancora dato saperlo. “Quello che è certo – scrive Michela Finizio sul Sole – è che sulla misura pendono tre grandi ostacoli da superare, che ne minacciano il futuro e ne rendono più difficile il rilancio”.
I primi due ostacoli sono la questione ISEE e la procedura di infrazione UE (sono molto tecnici ma il quotidiano economico li spiega nel dettaglio) che insieme contribuiscono a rendere ancora più grande il terzo: la sostenibilità economica che dovrà essere garantita dalla prossima legge di bilancio. “È ancora presto per dire con certezza quale sarà il destino dell’assegno unico universale”, scrive Finizio, ma “questi ostacoli costringono il Governo a prendere in esame la misura con una certa urgenza”.
Secondo la giornalista, il cantiere della manovra meterrà sotto tiro l’assegno unico, il cui valore potrebbe “fare gola” agli appetiti delle tante altre misure che cercano di essere finanziate. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito “fantasiosa e senza alcun fondamento l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra”, ma – conclude l’articolo del Sole – “bisognerà trovare una soluzione, prima che i tre nodi irrisolti vengano al pettine”.