Analizzare le aspettative dei consumatori italiani sui “grandi rischi” del nostro tempo grazie ai dati della “Italian Survey on Consumer Expectations” (ISCE), che valuta le scelte economico-finanziarie e le aspettative su eventi futuri. È l’obiettivo della terza Nota del gruppo di lavoro ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) e dell’Università di Napoli Federico II, nell’ambito del partenariato Grins.
Secondo il documento, gli italiani sono mediamente meno preoccupati per eventi geopolitici catastrofici – come conflitti nucleari, la fine della democrazia con conseguente avvento di una dittatura o la fine dell’UE – con un indice di 32,8. Maggiore è invece la preoccupazione per eventi naturali estremi, come alluvioni e terremoti, con un indice di 47,4. Quasi un terzo degli intervistati ritiene infatti improbabile un grave evento geopolitico, mentre uno su dieci ritiene probabile un evento naturale estremo nei prossimi cinque anni.
La Nota evidenzia una discrepanza tra il rischio percepito e il rischio reale idrogeologico e sismico a livello locale. Ad esempio, Calabria e Liguria hanno un alto rischio idrogeologico reale, ma la percezione del rischio è simile a quella di regioni meno a rischio. Lo stesso vale per il rischio sismico in Calabria e Umbria.
In generale, dunque, gli italiani mostrano maggiore preoccupazione per i rischi naturali rispetto a quelli geopolitici e tecnologici, con una percezione spesso disallineata dal rischio reale. Questo sottolinea l’importanza di migliorare la sensibilizzazione e l’informazione sui rischi effettivi.